Agosto 6, 2020

Gli amanti delle bevande alcoliche non possono farsi sfuggire alcuni distillati, considerati dagli esperti come il top del settore. Perché per bere bene bisogna innanzitutto conoscere tutte le opzioni disponibili e provarne il più possibile. Tra i distillati pregiati, troviamo…

Con un’espressione un po’ dura l’ex ministro del governo Renzi, Carlo Calenda sostiene che al leader di Italia Viva non è riuscito il sogno di fare l’Emmanuel Macron italiano, di creare cioè un movimento liberale di massa. Renzi oggi conta…

L’ ultima volta ci incontrammo ad Atripalda. Sergio Zavoli era venuto per partecipare ad una manifestazione culturale. Ci abbracciammo e, con la solita curiosità di grande maestro, mi chiese: “Che stai facendo?” Gli risposi: “Sto organizzando un giornale per il…

Irpinia ancora senz’acqua. A causa della rottura di una condotta adduttrice a Torella dei Lombardi, potrebbero verificarsi disfunzioni all’erogazione idrica in diversi comuni. I lavori di ripristino sono in corso.

Sono sempre più allarmanti i numeri sulla violenza di genere in Irpinia. Continuano, infatti, ad aumentare le donne che si rivolgono al centro antiviolenza per chiedere sostegno e cominciare un percorso che le aiuti ad uscire dalla violenza. I dati forniti dal Cav “Alice e il Bianconiglio” della cooperativa sociale “La Goccia” di Avellino restituiscono una situazione di emergenza che richiede un intervento tempestivo della pubblica amministrazione per il potenziamento del centro, in difficoltà per la mancanza di fondi pubblici e l’aumento esponenziale delle donne da accogliere e assistere. Sono in continuo aumento, infatti, le prese in carico da parte del Cav, 107 nel 2019 (su 170 richieste), rispetto alle 43 dell’anno precedente, alle 9 nel 2017 e alle 11 nel 2016. Numeri destinati, purtroppo, a crescere: nel periodo gennaio – luglio 2020 sono già 115 le donne prese in carico, su 162 richieste di aiuto. Incremento dovuto anche alla quarantena per la diffusione del Covid-19, che ha costretto, ad esempio, le donne vittime di violenza a restare più tempo in casa con il partner maltrattante, talvolta senza la possibilità di chiedere aiuto, nonostante la continuità del servizio assicurata dal Cav, attraverso la reperibilità di un numero telefonico h24 e i colloqui da remoto (quelli effettuati sono stati 415 nel periodo marzo-maggio 2020, per un totale di 572 interventi se si aggiungono i 25 relativi al supporto istituzionale e 132 contatti Whatsapp). Dal report del 2019 è possibile delineare un identikit della donna vittima di violenza e dell’uomo maltrattante. Il 91% delle donne che subiscono abusi e maltrattamenti sono di nazionalità italiana, il 55% ha un’età compresa tra i 30 e i 50 anni. Oltre un terzo comprende donne coniugate o che convivono con il proprio compagno, mentre il 29% riguarda donne separate e il 30% nubili. Più della metà ha un diploma o una laurea e il 67% non ha un lavoro, nell’11% dei casi si tratta di studentesse. Per quanto riguarda l’uomo maltrattante, nell’81% dei casi è il coniuge/partner convivente o ex. Il 57% ha un’età media di 48 anni e il 46% ha la licenza media. Poco più della metà degli aggressori risulta avere un lavoro stabile o saltuario. Al contrario di quanto si possa pensare, la violenza più frequente è quella psicologica, che raggiunge il 48%, seguita da quella fisica con il 40% e da quella economica che si rileva nel 12% dei casi. Dati che confermano quelli del 2018, con la prevalenza della violenza “non fisica”, nella quale rientrano, oltre alla violenza psicologica ed economica, anche stalking e mobbing. Una delle maggiori difficoltà per le donne è quella a far emergere il…

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