AVELLINO – Puntuali, alle 11, gli organizzatori del gazebo hanno spento le musiche “rosse” (da Bella Ciao a Canzone Popolare) e hanno acceso i microfoni per leggere, a turno, gli articoli della Costituzione. Stiamo parlando del gazebo organizzato dalla Cgil questa mattina davanti l’ingresso della villa comunale di Avellino, in occasione del 25 Aprile. Con una breve ma esplicativa premessa: “Dopo 79 anni siamo ancora qui a ribadire che la Resistenza ha ridato ha ridato la libertà agli italiani. Contro i fascisti”. Poi via con la lettura dei primi due articoli della Costituzione. E poi ancora: “Avellinesi, ricordatevi che il fascismo assume forme subdole per ritornare… E se oggi non facciamo niente per fermarli, perché pensiamo che è una questione che non ci tocca, poi non lamentiamoci quando un domani toccherà ad uno di noi, a un nostro figlio o ad un nostro nipote”. Ma evidentemente il pericolo di vedere uscire da un tombino una camicia nera non è più di moda: al gazebo infatti non si fermano tante persone.
L’evento non si rianima nemmeno quando Daniela Esposito (Nidl Cgil Avellino), invece di leggere un articolo della Costituzione, vira sull’attualità politico-mediatica: “Io invece vi leggerò il monologo di Scurati oscurato dalla Rai”. Alla fine raccoglierà l’applauso di una decina di persone, contando anche quelli che passeggiando lungo il Corso si girano per la curiosità.
Qualcuno in più si ferma, ma solo per firmare i quattro referendum che la Cgil propone contro licenziamenti illegittimi e precarietà. E poi se ne va.
Tra i volti noti che passano per lasciare almeno una testimonianza di vicinanza ci sono il candidato a sindaco del centrosinistra Antonio Gengaro, il segretario provinciale di Sinistra Italiana Roberto Montefusco; la candidata dei Verdi-Si alle Europee Alessandra Mariano; il candidato del Pd alle europee Francesco Todisco; l’ex consigliere comunale Amalio Santoro e pochi altri. Gengaro si prenota anche per leggere un articolo della Costituzione, sceglie il 12, per poi intrattenersi un minuto in più al microfono per ricordare i nomi illustri degli antifascisti avellinesi e per augurarsi di essere degno di questi retaggi.
Il professore Franco Festa si propone per leggere l’articolo 9, ma prima prova a svegliare un po’ di coscienze: “Parlare della difesa della Costituzione non significa niente, perché questa Costituzione va attuata prima che difesa. Perché è un orizzonte importante per tutti…”. Ma guardandosi attorno vede che i pochi gruppetti che stazionano davanti al gazebo sono presi da altri ragionamenti. E’ un uditorio distratto. “… Vabbeh… leggo l’articolo 9…”.
Insomma, le intenzioni erano buone, erano alte, ma la risposta dei passanti è l’indifferenza. Non certo una buona prospettiva in vista delle elezioni amministrative che si terranno l’8 e 9 giugno prossimi. Tanto che viene da chiedersi: ma in base a quale ragionamento si recheranno alle urne? Gli avellinesi come sceglieranno i propri rappresentanti istituzionali?
Anche se dichiaratamente di parte, la manifestazione di questa mattina era comunque un’occasione di confronto sulle diverse visioni di società che da elettori saremo chiamati a scegliere. Magari ci saranno altre occasioni, ma intanto questa è stata persa. “Ci sono poche persone”, fa notare uno dei presenti. “Temevo peggio”, risponde l’amico.