Se la giocano in tre, le grandi multinazionali cinesi, la partnership con la Seri, per entrare con il venticinque per cento delle quote azionarie, in Industria Italiana Autobus. Lo scrive il Corriere di Bologna, in un articolo a firma Alessandra Testa. Con China City Industrial Group e Shangdong Tangujun Automobile Manifacture, c’è anche la DongFeng.
Quest’ultima sembra essere quella con le maggiori probabilità di riuscita. Quella di Whuan, infatti, è tra i primi quattro produttori, in Cina, nella costruzione di autobus, vetture passeggeri, mezzi commerciali e componentistica. È anche azionista, con l’1, 5, di Stellantis. E la sua riconversione all’elettricista è cosa fatta. Lo scorso anno, la casa di Whuan ha fatturato 12 milioni di euro. Il nome del partner che viene dall’Asia lo conosceremo, comunque, domani nell’incontro che si terrà allo stabilimento di valle Ufita.
O, al più tardi, in quella del prossimo 16 settembre prevista alla ex Bredamenarini di Bologna. DongFeng, intanto, butta un occhio sui 600 mila metri quadrati del terreno di valle Ufita che, in quanto zona Zes, gode di risorse pubbliche dovute al Pnrr. Per i cinesi è importante l’alta Velocità Napoli-Bari, la cui stazione Hirpinia prevista tra Grottaminarda ed Ariano, e la piattaforma logistica. Perché Industria Italiana Autobus, secondo DongFeng, ma sicuramente anche per gli altri produttori made in China, possa diventare un polo per la produzione di veicoli elettrici.