Attesa per l’incontro che comincerà tra poco, nel primo pomeriggio, al Mimit, a Roma, dove il gruppo Seri di Caserta, dei fratelli Civitillo, farà conoscere il loro nuovo piano industriale dopo aver acquisito, al novantotto per cento, la ex IIA, oggi Menarinibus.
Con i sindacati e le tute blu dello stabilimento flumerese, così come quelli del sito di Bologna, ancora scettici, si metteranno sul tavolo alcuni nodi da sciogliere: tra questi gli esuberi in Emilia Romagna, i 117 lavoratori che dovrebbero trasferirsi in valle Ufita, l’intesa con i cinesi, e la ripresa produttiva.
Bisognerà capire, infatti, a che punto è arrivato il rapporto con la multinazionale con gli occhi a mandorla. Nonostante i Civitillo brothers abbiano annunciato, qualche giorno fa, che gli autobus continueranno ad essere prodotti in Irpinia, i sindacati chiedono più certezze. Perché, alle parole della Seri “non seguono fatti concreti”.
Non c’è ancora, una vera e propria ripartenza. Finora solo annunciata.”I progetti dell’azienda di Caserta – dice il sindacato – sono ambiziosi ma non conseguenti”. I metalmeccanici di Valle Ufita chiedono”garanzie”.
E l’incontro di questo pomeriggio servirà anche a questo. O, almeno questa, è la speranza che arriva da Valle Ufita. Se Flumeri sarà il sito dove si sforneranno gli autobus per il trasporto pubblico locale, in quello di Bologna resteranno ricerca, sviluppo commerciale, amministrazione tecnica e magazzino.
Questo vuol dire che non è ancora sciolto il nodo dei 117 operai in esubero.
Oggi pomeriggio vedremo se Seri Industrial confermerà quella intenzione. Al trasferimento si sono, ovviamente, già opposti i lavoratori, i sindacati e la stessa regione Emilia Romagna. Se non è ancora chiaro, questo è un punto “fondamentale” per il nuovo corso della Menarinibus.