Il voto ai referendum in Campania “e’ un buon dato”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci commentando l’esito dei referendum su lavoro e cittadinanza. “Significativi i risultati, con oltre il 50 per cento di votanti a Volla e oltre il 40 per cento a Portici, San Giorgio a Cremano e Pomigliano. Napoli, con il 31 per cento, si conferma una citta’ molto coinvolta nei processi democratici rispetto a molte aree della regione, registrando un dato superiore a quello nazionale. Nel 2021, in occasione delle Comunali, si recarono alle urne il 33,72 per cento degli aventi diritto e si votava in due giorni”.
“Non aver raggiunto il quorum – ha sostenuto Ricci – non e’ una ‘sonora sconfitta’, come vuole far credere quella parte politica che le ha tentate tutte in queste settimane mettendo in campo persino la Presidente del Consiglio. Insieme a tante associazioni e partiti politici abbiamo rinvigorito la democrazia, abbiamo fatto un’esperienza importante, conosciuto tanti giovani impegnati nel civismo attivo e nelle realta’ che operano nel sociale, ribadendo che votare e’ sempre il vero atto rivoluzionario da fare in un Paese democratico”. “Questo voto e il consenso ricevuto – ha continuato Ricci – ci consegna una nuova consapevolezza: ci spinge, con la coerenza delle battaglie e delle proposte di questi anni, a fare di piu’.
Va ricordato che la Cgil per la prima volta si e’ misurata su un terreno squisitamente elettorale e grazie alle alleanze con i movimenti e le associazioni, le sinergie con la politica e le battaglie per la pace e contro l’autonomia differenziata, questo voto referendario ha rimesso il lavoro al centro di un nuovo modello economico e sociale”. “Il voto di milioni di italiani e quello registrato a Napoli e in Campania ci incoraggia a lavorare contro la disaffezione e l’indifferenza, ma soprattutto ad incalzare questo governo affinche’ si affrontino in modo serio e partecipato i tanti problemi del mondo del lavoro e i tanti bisogni inascoltati”, ha concluso.