“Il Consuntivo è il risultato del lavoro dell’amministrazione Nargi-Festa, noi voteremo contro” chiarisce il consigliere comunale del Pd, Nicola Giordano, in vista del consiglio comunale di mercoledì.
“Inoltre – aggiunge – stanno venendo al pettine molti nodi. Ad esempio, aumenta il disavanzo, che significa che non c’è stata una politica di rigore, ma una spesa smodata che ha determinato una situazione pericolosa per i conti del Comune”.
A quanto ammonta il disavanzo?
“Aumenta di 2 milioni e 800mila euro: arrivando a 26 milioni. Non solo, seguendo la segnalazione del collegio dei revisori dei conti gli uffici sono stati costretti a smentire se stessi e correggere la delibera di bilancio: questo testimonia che c’è approssimazione, che i conti sono quantomeno disordinati”.
C’è il rischio di dissesto?
“Sì, anche perché la vendita di alcuni beni del patrimonio comunale, che è imprescindibile per la tenuta dei conti del Comune, non è assolutamente certa. Se la vendita dello stadio Partenio Lombardi o di altre strutture non avvenisse non ci sarebbe una copertura sufficiente delle spese previste, aumentando il rischio di dissesto del Comune. Comunque la verifica della Corte dei Conti è imminente”.
Che cosa ne pensa della questione sollevata dai festiani sulla presunta incompatibilità tra la carica di sindaco e di presidente del piano di zona?
“E’ una questione pretestuosa. Se non fosse stato indicato il sindaco a guidare il Pdz, in alternativa sarebbe toccato ad un consigliere comunale di parte. Il gruppo di Festa deve avere il coraggio delle proprie decisioni. Dai festiani mi aspetto di tutto, anche che votino contro il loro bilancio. Comunque ho sempre auspicato che il Comune di Avellino fosse protagonista nelle scelte che riguardano l’attività politico-amministrativa del territorio. Il discorso vale anche per il Pdz”.
La sindaca Laura Nargi dice che se ci fosse il commissariamento, il Comune potrebbe perdere fino a 50 milioni di fondi a causa della mancanza di progetti da presentare per i finanziamenti.
“Il commissario non è mai una buona soluzione per una amministrazione. Gli uffici però anche durante un commissariamento continuano a lavorare, anche se potrà esserci effettivamente un rallentamento nella progettazione. E poi ricordo che il commissario Priolo fece un buon lavoro riprogrammando i fondi europei. Quando il sindaco lamenta il rischio di una perdita di ingenti fondi, mi chiedo perché l’amministrazione non si sia mossa prima. Si sono attardati in situazioni inutili. Penso che chi si prende la briga di rompere l’alleanza di maggioranza sia responsabile delle conseguenze”.
Il Pd potrebbe presentare una mozione di sfiducia?
“Sono loro che devono fare chiarezza su una discussione tutta interna alla maggioranza, senza nascondersi dietro mozioni programmatiche nel tentativo di mediare. La verità è che questa amministrazione è dannosa. A noi interessano le priorità per il bene della città”.
Il Pd non farà in qualche modo da “stampella” alla sindaca, giusto?
“Il Pd è all’opposizione e rimarrà lì. Questa amministrazione ha, dovrebbe avere, una maggioranza e un programma. Lo scontro interno ai loro gruppi non è un affare del Pd. Altra cosa è ragionare insieme con la sindaca su cosa fare per la città, condividere degli obiettivi, pochi e prioritari, da realizzare in un tempo limitato. Ma l’apertura di questa nuova fase passa per una rottura totale, chiara, conclamata con il passato, con tutto ciò che c’era e c’è oggi. Non so se sono propensi a rivedere le scelte che hanno fatto, gli obiettivi e quanto altro. Se sì il sindaco individui delle priorità da raggiungere in un tempo limitato attraverso nuovi assessori, tecnici o no, che abbiano un mandato a tempo e di scopo”.
Quali priorità?
“L’apertura del centro per l’autismo, la manutenzione degli alloggi popolari, una riorganizzazione della gestione dei servizi – che non vanno esternalizzati -, mettere in sicurezza i conti, verificando la fattibilità del piano di alienazione. Ecco, serve una inversione di rotta, un cambiamento radicale”.