Riparte il confronto tra azienda e sindacato sulla vertenza Arcelor, ma l’attenzione è tutta rivolta ai nuovi imprenditori interessati ad investire a Luogosano, nell’area industriale di San Mango sul Calore. Nel corso dell’ultimo vertice in Confindustria, la direzione aziendale aveva infatti comunicato di aver ricevuto alcune manifestazioni di interesse a rilevare lo stabilimento e la relativa produzione. La notizia però, nelle settimane successive, non ha trovato conferme. O meglio, c’è ancora il massimo riserbo sui piani di rilancio (che dovrebbero essere già pronti) e, soprattutto, sull’identità dei due imprenditori che, in ogni caso, dovrebbero operare nello stesso settore.
“Non abbiamo avuto alcun riscontro, a questo punto attendiamo l’incontro di domani nella speranza che la notizia di qualche settimana si concretizzi. In gioco – precisa il segretario della Fiom Cgil Giuseppe Morsa – c’è il futuro di 70 lavoratori e di altre unità collegate all’indotto”. Domani alle 15.30 azienda e sindacato si ritroveranno in Confindustria per fare il punto della situazione sulla procedura di licenziamento collettivo in corso e, soprattutto, sul futuro dello stabilimento irpino specializzato nella trasformazione di acciaio zincato in preverniciato per il mercato delle costruzioni ed elettrodomestico. Previsto anche un presidio dei lavoratori.
Subito dopo il vertice di domani, la vertenza dovrebbe essere al centro anche di un tavolo regionale, convocato dall’assessore alle Attività Produttive Antonio Marchiello, al quale parteciperà anche un esponente del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Un doppio passaggio che dovrebbe contribuire a fare luce sul futuro dello stabilimento di Luogosano e, soprattutto, sul destino dei lavoratori. Il tempo stringe: la procedura, nonostante le tante sollecitazioni a fermarla, prosegue e l’azienda ha già confermato più volte la sua ferma volontà di disinvestire e chiudere lo stabilimento entro il prossimo 31 luglio. Senza nuovi investitori, dal primo agosto calerà il sipario su uno degli stabilimenti simbolo del processo di industrializzazione post-terremoto in Irpinia.