Dati positivi per le attività di ristorazione della valle Ufita e per l’arianese. I dati vengono consegnati da Confcommercio di Ariano Irpino. In una nota il delegato Confcommercio Campania, l’arianese Nicola Grasso, ricorda infatti che decine di migliaia di cittadini ufitani e dell’arianese hanno scelto di pranzare al ristorante nelle giornate di Pasqua, Pasquetta e 25 aprile. Insomma le festività pasquali di qiest’anno si sono rilevate positive per il settore della ristorazione irpina, in generale e dell’arianese e Ufita in particolare. E si ricorda pure che si registra una confortante crescita rispetto ai dati dell’anno precedente.
I locali hanno scelto di rimanere aperti almeno a pranzo e la scelta è stata, evidentemente, premiata. In particolare per la valle Ufita e l’arianese il settore dell’enogastronomia la fa da padrone con le 18 strutture ricettive per un totale di 6000 posti a sedere, più di 15 strutture agrituristiche con altri, mille posti a sedere. Tutto ciò viene sottolineato dal delegato Confcommercio Campania, Nicola Grasso. «C’è un’area enogastronomica che ha superato le aspettative, attestandosi tra le più richieste per Pasqua e Pasquetta al ristorante. Tutta la provincia di Avellino ha registrato un andamento particolarmente positivo e Confcommercio ha stimato, nei due giorni, un fatturato complessivo di 1 milione e 250mila euro».
Di questa cifra, oltre 1 milione di euro proviene dai ristoranti tradizionali, e la quota restante è stata generata da attività di ristorazione senza somministrazione, e cioè di asporto. Se dovessimo guardare al dato dei tavoli si può dire che un irpino su dieci sia stato a ristorante in quei giorni.
C’è stato un incremento dell’1,8%, rispetto ai numeri record del 2024. Si può anche dire che il turismo rurale ha registrato numeri rilevanti per la ristorazione. Secondo Coldiretti-Campagna Amica, durante le festività pasquali si contano migliaia di presenze negli agriturismo, dato comprensivo di pernottamenti, pranzi e visite giornaliere. Si tratta di un aumento del 10% rispetto al 2024.Insomma sembra che il buio degli ultimi anni, dovuto alla pandemia, si stia rischiarando. Anche se all’orizzonte ci sono ancora segnali negativi, e si sentono risuonare i tamburi di guerra.