«Il primo sì pronunciato dal Senato sulla riforma dell’autonomia non è un passo avanti ma solo la dimostrazione che questa proposta è poco più che fumo negli occhi».
La presidente e deputata di Azione, Mara Carfagna, commenta: «Senza il Fondo di perequazione, cancellato da questo governo, senza una chiara linea di finanziamento dei Lep, senza paletti sul trasferimento alle Regioni di poteri di alto interesse nazionale come quelli sulle reti energetiche o le relazioni commerciali con l’estero, ogni singolo capitolo della legge Calderoli risulta inapplicabile.
Inapplicabile sotto il profilo politico: la destra perderebbe la faccia se consentisse lo spezzettamento dell’Italia in venti repubblichette, ciascuna dotata di competenze diverse. E inapplicabile sotto il profilo pratico: se entrasse in vigore così com’è lascerebbe un terzo del Paese a risorse zero per pagare sanità, scuola, servizi. E’ triste – conclude Carfagna – che un tema così rilevante per il futuro del Paese e per la sua efficienza sia stato utilizzato come una bandierina, evitando il confronto che avrebbe potuto dargli concretezza e allargare il perimetro del consenso parlamentare».