Si è tenuta dinanzi alla Corte d’Appello di Napoli l’ultima udienza a carico di Salvatore Piscitelli, 60 anni, di Cervinara; Francesco Iannone, 52 anni, di Arienzo; e Veronica Morgillo, 37 anni, di Arienzo, tutti difesi dall’avvocato Vittorio Fucci, nell’ambito del processo al clan dei Piscitelli, alias “I Cervinari”. Il processo, come si ricorderà, è scaturito dalla maxi-operazione della DDA che portò all’arresto di 39 persone, ritenute appartenenti a un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga, con base nel basso casertano e nella Valle Caudina.
Per i tre imputati, la Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, in primo grado, aveva richiesto le seguenti condanne:
13 anni di carcere per Salvatore Piscitelli, alias “O’ Cervinar” (detto anche Salvatore O’ Slav), ritenuto dalla Procura il narcos che gestiva il traffico di droga tra i Cervinari e i clan Caudini. Salvatore Piscitelli è fratello del noto boss Raffaele Piscitelli, arrestato pochi mesi fa dopo una lunga latitanza, e di Filippo Piscitelli, capo-promotore dell’organizzazione.
14 anni di carcere per Francesco Iannone, alias “Pippetto”, ritenuto uno dei vertici dell’organizzazione criminale dedita al traffico di droga.
10 anni di carcere per Veronica Morgillo, alias “A Ross”, compagna di Francesco Iannone, ritenuta, insieme al compagno, un elemento di spicco dell’associazione a delinquere.
L’avvocato Vittorio Fucci, in risposta alle richieste della Procura Antimafia, ha articolato la difesa dei tre imputati in una lunga discussione di due ore. Il GUP Discepolo, dopo aver ascoltato le argomentazioni, ha emanato la sentenza di primo grado, stabilendo:
L’assoluzione e la scarcerazione di Salvatore Piscitelli per un capo di imputazione, condannandolo a 9 anni di reclusione, rispetto ai 13 richiesti dalla Procura.
La riduzione della pena per Francesco Iannone a 8 anni, rispetto ai 14 richiesti dall’Antimafia.
La riduzione della condanna di Veronica Morgillo a 7 anni e 5 mesi, rispetto ai 10 richiesti dalla DDA.
Oggi, la Corte d’Appello, su istanza dell’avvocato Vittorio Fucci, ha ulteriormente riformato la sentenza di primo grado, decretando:Una riduzione della pena di Salvatore Piscitelli a 8 anni (rispetto ai 13 richiesti inizialmente dalla DDA).
Una riduzione della pena di Veronica Morgillo a 5 anni (rispetto ai 10 richiesti inizialmente).
Una ulteriore riduzione della pena di Francesco Iannone a 8 anni e 4 mesi, nonostante su di lui gravasse la recidiva specifica reiterata infraquinquennale, che avrebbe potuto determinare un aumento della pena fino ai due terzi.
Queste ulteriori riduzioni rappresentano un risultato significativo, considerando che i tre imputati, diversamente da molti loro coimputati, hanno ottenuto notevoli benefici senza accedere a un concordato (ovvero senza ammettere responsabilità per i fatti contestati), mantenendo aperta la possibilità di un ricorso in Cassazione.
I tre imputati, inoltre, sono stati scarcerati già da alcuni anni e posti agli arresti domiciliari, con la possibilità, per alcuni di loro, di non tornare più in carcere grazie al presofferto scontato in misura alternativa.
Nonostante l’importante risultato, la difesa ha già annunciato il ricorso in Cassazione.