Catturare l’essenza di luoghi e persone, andando al di là di luoghi comuni, scavando dietro l’immagine di copertina. E’ l’idea che muove Corrada Onorifico, fotografa e documentarista con una lunga carriera nel settore dei media e della comunicazione visiva, ospite ieri al Circolo della stampa nell’ambito del ciclo di incontri curato dal circolo AvellinoPhoto “Nasco come regista-documentarista e mi porto dietro questa formazione – racconta Onirifico che per oltre dieci anni ha lavorato come regista e autrice per emittenti come Rai3, Rai International, Rai Sat Gambero Rosso e Sky, anche ora che ho scelto di privilegiare il reportage fotografico di carattere antropologico – Ben presto mi sono resa conto che avevo bisogno di andare al di là dello sguardo di superficie che consegna un documentario di carattere strettamente turistico. Così ho cominciato a lavorare da sola con la mia fotocamera, partendo dall’essere umano, scegliendo di andare al di là del mio punto di vista, cercando di comprendere come vivono gli abitanti di quella comunità. Unica regola, quella di non contaminare la scena da raccontare. Purtroppo, i social hanno inquinato la visione, quando la gente ti vede riprendere o scattare foto si mette immediatamente a favore di camera ma, così facendo, ha già alterato la scena. In questo modo lo scatto risulta con l’essere meno autentico”. Spiega come non abbia un luogo del cuore “Riesco ad innamorarmi di tutti i luoghi che visito. Mi è accaduto, ad esempio con la Mongolia. Quando arrivi in Mongolia, ti trovi di fronte a chilometri e chilometri di deserto, eppure, anche da lì, al termine del mio soggiorno di un mese non volevo andarmene”. Sottolinea come “a guidarmi è l’empatia, lì dove non riesco a comunicare con il linguaggio, forzo con l’empatia ed ottengo risultati sorprendenti”. Tra le immagini più emblematiche del suo stile è il reportage sulla Festa dei Gigli di Brusciano, dove ha documentato non solo l’evento principale, ma anche i momenti quotidiani e meno noti che lo precedono e seguono, così da offrire una visione completa e autentica.