Sarà il centro storico di Montemarano ad accogliere dal 18 settembre al primo ottobre il FestivalAglianico, omaggio alla ricchezza del territorio. La tradizionale kermesse inizierà con la cerimonia di accoglienza ed il convegno di apertura di venerdì 28 settembre, alle 17, a Palazzo Castello, già dimora del Gran Giambattista Basile nei primi anni del ‘600, sul tema: Denominazione DOC Campania: verso l’eutanasia del D.O.C.G. irpino ? Confronto aperto sulla proposta di legge regionale e sullo studio NOMISMA: ‘Posizionamento competitivo e notorietà dei vini campani’.
“Se il vino è ormai assurto a principale fattore di promozione del territorio irpino, non se ne può più parlare solo come un prodotto commerciale – spiega Mino Mastromarino, alla guida della pro Montemarano – Esso è in grado di raccontare tutti i profumi e gli umori della terra, e della comunità che la abita. Il bere vino, nelle sue variegate declinazioni, è un atto di conoscenza e di responsabilità: ci introduce nelle viscere socio-culturali-ambientali di un territorio; però ci impone di riconoscere e rispettare i valori che lo stesso esprime. Nel vino si compiono dunque un fenomeno ed un’esperienza estetici, che comportano l’evoluzione dal bevitore-consumatore al bevitore-esteta. L’Aglianico di Montemarano (areale del Taurasi ) non solo si giova delle speciali caratteristiche di ubicazione, esposizione, conformazione chimico-fisica dei vigneti e della terra su cui questi ultimi sorgono; ma fa tutt’uno con la Tarantella Montemaranese, tipica espressione dell’ingenium creativo-musicale della montemaranesità che rimanda all’autentico e inquietante spirito dionisiaco e ad una innata teatralità. La dichiarata finalità della ProMontemarano è quella di avviare un vero e proprio riconoscimento estetico e culturale del territorio irpino, soprattutto della Media Valle del Calore, al fine di proporre ambiziosamente un modello di ‘buon vivere’, più che di banale e improbabile attrattore turistico. Che è poi il tema del dibattito di sabato 30 settembre alle ore 17, sempre a Palazzo ‘Basile’: Te lo do io, Montemarano ! Immaginare il futuro dei paesi, senza paesologia e turismo. Il ri-paesamento mediante salvaguardia della quotidianità. Con e oltre la Tradizione”.
Una festa che si carica di un valore più forte, ribadisce Matromarino “Il FestivalAglianico si innesta nel progetto preordinato alla ‘Restanza’, concetto coniato dall’antropologo Vito Teti, volto a evidenziare il coraggio e la tenacia di chi resta, di chi ritorna o viene per restare, da non contrapporre, però, all’erranza. Tale idea di fondo ispira da diversi anni le iniziative della Promontemarano, essendo attestata, soprattutto e ad esempio, dalla nascita di moltissime aziende vitivinicole gestite da giovani che hanno deciso di restare. Appunto. Il saper fare e bere vino si integra perfettamente con il saper cucinare e il saper mangiare; è espressione del potere seduttivo di Dioniso, gioiosamente ritmato e diffuso dall’autoctona tarantella. Se poi si pensa che il Santo Patrono San Giovanni, Montemaranese d.o.c.g. e ordinato Vescovo di Montemarano da Gregorio VII, è diventato santo per aver trasformato l’acqua in vino…: il connubio Sacro e Profano è servito ! Perciò, al vino non ci si accosta con la tecnica raffinata ma limitata – oseremmo dire, anestetica – della semplice degustazione. Occorrono invece quella spregiudicatezza e quel coraggio esaltati da Baudelaire nei famosi versi di Le Vin: accettare la sfida con il vino, e con l’Aglianico di Montemarano in particolare, presuppone un animo sfrontatamente giovane ! La quarantennale Festa del Vino montemaranese ambisce ad essere dunque un inno alla Gioventù, e alla sua ingenua vocazione immaginativa. A Montemarano, mal si tollera e meno si usa praticare la degustazione ! Quel prefisso de- richiama una sottrazione, una mancanza. Invece, l’Aglianico di Montemarano è pienezza, è luminosità, è seduzione”
A confrontarsi sul futuro dei paesi e le eccellenze del territorio esperti, rappresentanti istituzionali, professionisti del settore, scrittori, giornalisti ( Aldo de Francesco, Franco Genzale, Alessandro di Napoli, Beniamino Palmieri, Luigi Ricciardelli, Giuseppe Gallo, Carlo De Lisio, Gianluca Di Dio, Maurizio Petracca, Livio Petitto, Pietro Caterini, Felicia Bifulco, Vanni Chieffo, Francesco Mazzariello e tanti altri).