Il primo tavolo della Due Giorni del Corriere ha registrato un nuovo, e preoccupante dato: “La morsa della criminalità si sta allargando a macchia d’olio in Irpinia. Se fino a due anni fa la maggior parte degli attentati intimidatori si concentrava tra Avellino e la Bassa Irpinia, oggi vediamo che si registra una evidente recrudescenza di questi episodi anche nel resto della provincia, a partire dall’Alta Irpinia e la Valle Ufita”. Questo dato preoccupante è stato portato al tavolo dal presidente dell’associazione antiracket ‘Sos Impresa’ Domenico Capossela, mentre alle sue spalle scorrevano le immagini comparate delle due mappe degli attentati in Irpinia prima e dopo il 2023.
Al tavolo con Capossela anche l’associazione anticamorra Libera con il referente avellinese Davide Perrotta: “Lo stato di salute della città di Avellino dal punto di vista della legalità non è buono. Lo abbiamo per esempio visto con gli ultimi episodi di violenza che si sono registrati in città, addirittura con sparatorie che hanno visto protagonisti giovani e giovanissimi. La prima contromisura da prendere dovrebbe essere quella di creare spazi di aggregazione, che in città non se ne vedono. O magari di aprire quelli che c’erano e ora sono chiusi da anni, come per esempio il centro sociale Samantha Della Porta o la Dogana”. Sul fronte delle possibili soluzioni nella lotto alle illegalità si sono poi espressi gli altri ospiti del tavolo: Ines Fruncillo, presidente provinciale di FdI, Nello Pizza, segretario provinciale del Pd, Angelo Antonio D’Agostino coordinatore provinciale di Forza Italia, Sabino Morano vicecommissario provinciale della Lega. Tutti e quattro si sono detti più o meno d’accordo sul fatto che spetta proprio alla classe politica dare il buon esempio, che le leggi a tutela della sicurezza e contro il malaffare esistono già e che bisogna impegnarsi a farle rispettare. Il compito di trarre le conclusioni finali al professore Toni Iermano, ordinario di Letteratura Italiana presso l’università di Cassino, che non ha avuto timore di essere ancora più duro e tranchant dei politici presenti: ha spiegato che si continua a fare l’errore di confondere le èlite con la classe dirigente, mentre dovrebbero essere addirittura due forze contrastanti della società; il risultato è che oggi ci ritroviamo una classe dirigente che ha perso la bussola, fondamentale, della moralità.
Questo primo tavolo della Due Giorni del Corriere dell’Irpinia si è chiuso con un altrettanto incisivo intervento dell’onorevole Alberta De Simone (ex presidente della Provincia di Avellino ed ex parlamentare del centrosinistra) e con i ringraziamenti finali del direttore del Corriere Gianni Festa.


























