“Il sogno del Parco del Fenestrelle è anche un mio sogno, e vi assicuro che è al centro dell’agenda dell’amministrazione Nargi”: con queste parole la vicesindaca di Avellino Marianna Mazza ha voluto dare una prima risposta a quanti si chiedono, con timore, se diventerà mai realtà il progetto di restituire alla città quell’oasi di verde e natura che è il Parco del Fenestrelle. “E a riprova della veridicità delle mie parole – ha aggiunto Mazza – prendo un impegno preciso e concreto, e cioé quello di riunire attorno ad un tavolo i rappresentanti delle altre tre amministrazioni comunali che devono co-progettare il Parco, e cioé Monteforte, Atripalda e Mercogliano”. L’impegno è stato preso questa mattina dalla vicesindaca di Avellino nel corso del convegno organizzato a Villa Amendola in occasione della Giornata dei Fiumi. Un convegno organizzato dal promotore del Comitato spontaneo Fenestrelle, Salvatore Cucciniello e da Pasquale Luca Nacca (presidente dell’associazione Insieme per Avellino e per l’Irpinia), coinvolgendo anche le università di Padova e di Napoli (in particolare la Federico II).
“RIPORTERO’ ALLA SINDACA NARGI LE PROPOSTE E LE SOLLECITAZIONI. A VOLTE ANCHE LE PROVOCAZIONI SONO UTILI”
“Ho seguito con molto piacere questa giornata di confronto – ha detto Mazza –. Ho accolto nel corso del dibattito anche le vostre provocazioni – ha detto rivolta al tavolo dei relatori – perché oltre che un amministratore comunale sono anche una cittadina e sono convinta che queste sollecitazioni sono utili perché ci spingono a fare di più e a fare meglio. Tutti gli input che ho raccolto qui oggi li porterò all’attenzione della sindaca Laura Nargi. E intanto vi voglio già dire che faccio miei i concetti di corresponsabilità, di impegno collettivo, che a mio parere sono termini che sembrano vuoti ma sono importanti”.
LA VOLONTA’ POLITICA DI REALIZZARE IL PARCO DEL FENESTRELLE
Tra le varie sollecitazioni giunte dal tavolo dei relatori, e in particolare da Salvatore Cucciniello. la vicesindaca Mazza ha voluto rispondere sulla reale volontà politica di realizzare il Parco del Fenestrelle. La vicesindaca Mazza ha potuto, ovviamente, rispondere, solo per quanto riguarda il Comune di Avellino: “Mi avete chiesto se c’è la volontà politica o se del Parco si parla solo in campagna elettorale… Io rispondo che non sono solo promesse, perché la sindaca Nargi pone al centro della sua agenda la realizzazione di questo sogno. E da parte mia prendo l’impegno a sottoporre alla sindaca quello che abbiamo fatto qui stamattina, in maniera trasparente, perché quella del Parco del Fenestrelle è una necessità comune. Nonostante per me sia questo un momento difficile, ho voluto lo stesso essere presente per far sentire la mia vicinanza e quella dell’amministrazione comunale. Il Comune di Avellino avrà il ruolo di Comune capofila di questo progetto e dovrà quindi coinvolgere i Comuni limitrofi di Monteforte, Mercogliano e Atripalda. Dobbiamo estendere anche a loro la conoscenza di quanto emerso da questo focus di stamattina. Abbiamo acceso oggi i riflettori su un tema importante e oggi con voi prendo ufficialmente l’impegno di ripetere questo focus invitando tutte le altre istituzioni, affinché nessuno si volti dall’altra parte”.
DI GISI, LEGAMBIENTE: “IL 6 APRILE LA SECONDA EDIZIONE DELLA FESTA DEL PARCO DEL FENESTRELLE”
Tra i primi interventi del convegno di questa mattina a Villa Amendola c’è stato quello del presidente del circolo Legambiente-Alveare Antonio Di Gisi: “E’ al centro della città, ma non ce ne sentiamo ancora parte, come se fosse un flusso che non ci tocca. In questi anni abbiamo fatto una piccola ricerca con i nostri volontari sul territorio e l’abbiamo incrociata con i dati Arpac: ne è emerso che le principali fonti di inquinamento del Fenestrelle sono gli scarichi urbani e industriali, e le micro discariche abusive. Di queste ultime ne è stata rimossa una proprio ieri… Il Fenestrelle non è un fiume, ma un torrente, ed è il momento di spenderci per richiedere monitoraggi nuovi, visto che su questo fronte siamo fermi al 2021. Servono collettori fognari, la risistemazione delle sponde, per raggiungere l’obiettivo della bonifica e della tutela, per metterlo così finalmente al centro della città. L’anno scorso con Legambiente abbiamo fatto firmare 10 proposte alla città ai candidati a sindaco, proprio sui temi ambientali; e sul Fenestrelle c’era il punto della richiesta di organizzare questa rinascita tramite una co-progettazione. Del resto quest’ultimo è un punto presente anche nell’accordo già sottoscritto dai quattro Comuni toccati dal Fenestrelle. Perché la nostra paura è che si stia realizzando un contenitore vuoto: è il momento di mettere in campo progettualità in grado di farlo diventare un vero parco. Noi lo scorso anno, insieme a tantissime associazioni, abbiamo promosso la prima Festa del Parco del Fenestrelle, quando ancora non era stato concesso l’interesse regionale, e quest’anno faremo la seconda edizione, il 6 aprile, per continuare il percorso per far vedere e vivere quella porzione di territorio alla città. Ma ve la immaginate una ciclabile che vada da Monteforte ad Atripalda? Noi vogliamo continuare a parlarne”.
SABINO AQUINO: L’INQUINAMENTO DEL FENESTRELLE E’ SOLO DI NATURA ORGANICA, SI PUO’ RISOLVERE
Al tavolo dei relatori di questa mattina sono arrivati i saluti di Ida Grella, del senatore Enzo De Luca, e del consigliere regionale di Forza Italia Livio Petitto. All’ex presidente del Parco dei Picentini e del Parco del Partenio Sabino Aquino il compito di illustrare alcuni dati tecnici: “Il Fenestrelle ha un bacino perenne con circa 1000 litri di acqua al secondo. Una delle sue sorgenti, la Sorgente Occhio di Mare è stata distrutta durante la costruzione del viadotto che collega l’Avellino-Salerno con il centro urbano di Avellino: il danno c’è stato, ma fortunatamente è stato relativo, perché anche qua si è abbassata la falda. Ora dovremmo ripristinare il primo alveo idrogeologico, abolendo gli ostacoli al drenaggio che impediscono il deflusso naturale. Dagli studi fatti è emersa poi una certezza sul tipo di inquinamento che interessa il Fenestrelle, ed è esclusivamente di origine organica; non c’è presenza di tetracloroetilene come invece accade nel Solofrano. Qui sul Fenestrelle, agendo con una iper-clorazione, queste acque possono essere rese utilizzabili. Lo dicono i sondaggi fatti lungo tutto il tratto dall’Arpac. Altro tasto dolente è quello della depurazione inadeguata: gli impianti sono obsoleti, risalgono a 50 anni fa. Sarebbe inoltre necessario ripristinare un servizio che 30 anni fa veniva assicurato dal corpo di polizia fluviale, per garantire un controllo continuo della sezione idraulica. Infine il Fenestrelle è soggetto a fenomeni di dissesto e alluvionamento, e anche qui la pulizia idraulica è importante, anche per arginare il triste fenomeno delle minidiscariche. Molti non si rendono conto che dell’importanza di questo Parco Fluviale, che per la sua posizione può fare da raccordo ecologico tra il Parco dei Picentini e il parco del Partenio e quindi tutta l’area cirucumvesuviana”.
L’ARCHITETTO VEGLIANTE E IL FUTURO DEL PARCO: PROGETTISTI INTERNAZIONALI PER AVERE PIU’ SOLUZIONI
L’architetto e ambientalista Paolo Vegliante: “Parliamo di prospettive e di futuro. Per far diventare realtà il progetto del Parco del Fenestrelle abbiamo dovuto aggiungere qualcosa che mancava, e cioé il calcolo preciso della sua estensione e perimetrazione. Ce ne siamo fatti carico coinvolgendo per la propria parte tutte le amministrazioni comunali interessate. Ora con l’ottenimento dell’interesse regionale si potrà avere accesso a importanti finanziamenti europei. Il Parco è un naturale connettore ecologico. Rifonda la vivibilità della città. Unisce una popolazione di 100mila abitanti: non più solo Avellino. E unisce due parchi regionali importanti. E’ parco urbano che può essere vissuto dalla popolazione in modo reale, concreto. Sarà un parco multiuso. Il Comune di Avellino è capofila, ma il regolamento approvato non dà ad Avellino un voto superiore a quello degli altri Comuni. Il regolamento prevede una cabina di regia snella, formata dai 4 sindaci e da un delegato della Regione. Ogni amministrazione potrà gestire gli interventi sul proprio territorio. Il Comune di Avellino in questo momento che ha un obbligo: il Parco è stato approvato, ora bisogna iniziare a progettarlo. So che il Comune ha già progetto una pista ciclabile, ma solo per il tratto avellinese: limitando questo parco alla sola città di Avellino non serve; diventa importante solo quando riesce ad essere connessione. anche per una mobilità dolce e sostenibile, Il parco non vuole essere costruito, ma vissuto, rimanendo il più naturale possibile; conservando chi coltiva le nocciole, che ci vive da decenni e con gli orti. E per la progettazione comune non dobbiamo avere paura di rivolgerci all’estero: magari illustrando quello che vogliamo fare a progettisti di livello internazionale che ci propongano più soluzioni”.
NACCA: OK IL COMUNE, BEN VENGA LA PROVINCIA, MA OGGI LA REGIONE E’ STATA ASSENTE
“E’ un sogno ma non un’utopia, perché questo progetto del Parco ci porta ad una realizzazione concreta e reale”: con queste parole la professoressa Mirella Napodano, della comunità Laudato Sì, ha introdotto un breve filmato sulla storia del Fenestrelle, un video con immagini e ricordi, basato sulle ricerche dell’indimenticato Armando Montefusco. Poi le conclusioni dell’organizzatore dell’incontro, Nacca: “Bisogna convolgere quante più associazioni possibile, per rendere questo progetto concreto e per ottenere una mobilità dolce e sostenibile, passando per il Partenio e i Picentini. Abbiamo per le mani un tesoro, cerchiamo di valorizzarlo. Il Parco andrebbe a toccare anche la stazione di Avellino, e qui arrivano le dolenti note: perché è una stazione chiusa ormai da 10 anni, e non è stata ancora completata l’elettrificazione. E’ importante che le associazioni si mobilitino. L’Area Vasta con Avellino, Mercogliano, Atripalda e Monteforte che fine ha fatto? Bisogna coinvolgere le associazioni, i cittadini e le istituzioni se vogliamo costruire un futuro migliore per i nostri figli e nipoti. Ok il Comune, ben venga la Provincia, ma la Regione oggi qui è stata assente, eppure avevamo invitato i consiglieri regionali irpini Vincenzo Ciampi, Maurizio Petracca e Marco Alaia. Petitto si è fatto sentire, ma solo con un messaggio. Serve l’impegno di tutti”.