Di Nunzio Esposito
A quarant’anni dalla morte di Chaim Perelman, filosofo ebreo-polacco, è Stefano Cazzato a omaggiare questa figura importante del secolo scorso, eroe e protagonista della Seconda guerra mondiale. Da pochi mesi in libreria è infatti disponibile Chaim Perelman. Retorica, etica, politica (Giuliano Ladolfi Editore, 2024) per affrontare le tematiche cruciali del filosofo naturalizzato poi belga, che si rifiutò di scendere a patti con i nazi-fascisti rinunciando alla sua cattedra.
Perelman (1912-1984) – ci spiega Cazzato – è noto il suo contributo nel campo della retorica e della teoria dell’argomentazione, ed è chiaro sin dalla suddivisione dei capitoli del suo testo. La sua opera più influente, scritta insieme a Lucie Olbrechts-Tyteca, è Traité de l’argumentation. La nouvelle rhétorique (1958), che segna una svolta nella filosofia del linguaggio e dell’argomentazione. Perelman è considerato uno dei principali fautori della rinascita della retorica nel XX secolo, grazie alla sua critica delle visioni razionaliste della filosofia moderna.
La sua importanza
Il contributo di Perelman alla filosofia risiede nella sua opposizione alla visione formale e rigida della logica sviluppata da filosofi come Descartes e Kant, che attribuivano un ruolo centrale alla ragione astratta e universale. Perelman sosteneva che l’argomentazione non potesse essere ridotta solo a regole logiche matematiche, poiché gran parte delle decisioni umane si basa su valori, credenze e contesti sociali che non possono essere formalizzati in modo assoluto.
La sua opera ha un’importanza fondamentale in diversi campi, come la filosofia morale, la giurisprudenza e la retorica. In particolare, nel diritto, Perelman ha sostenuto che i giudici, nel prendere decisioni, non si basano solo su criteri di pura razionalità, ma su una forma di argomentazione che tiene conto della complessità del caso e delle diverse interpretazioni possibili delle leggi. Per questo, Perelman ha avuto una grande influenza sulla filosofia del diritto e sulla giurisprudenza contemporanea.
Filosofia dell’argomentazione
La principale innovazione di Perelman è stata la ridefinizione della retorica classica in un contesto moderno. Invece di considerare la retorica come un’arte manipolativa o persuasiva priva di fondamento razionale, Perelman e Olbrechts-Tyteca la presentano come una parte fondamentale del ragionamento umano, che si rivolge a un “pubblico” e cerca il consenso su questioni pratiche, politiche, morali e legali.
Perelman introduce il concetto di “pubblico universale”, un’entità ideale a cui ogni argomentatore deve rivolgersi, cercando di costruire un discorso che possa essere accettato da qualsiasi essere razionale. Tuttavia, riconosce che nella realtà, gli argomenti sono rivolti a specifici pubblici, ognuno con i propri valori, credenze e pregiudizi. Questa visione rende l’argomentazione un processo dinamico, in cui l’obiettivo non è la verità assoluta, ma un consenso ragionevole.
Perelman distingue tra due tipi di argomentazione:
- Dimostrativa, che segue le regole della logica formale e matematica;
- Pratica, che invece è propria del discorso giuridico, morale o politico, e che mira a persuadere il pubblico attraverso un ragionamento fondato su valori condivisi e convinzioni diffuse.
Influenza sulla giurisprudenza
Perelman ha avuto un profondo impatto anche sul pensiero giuridico, particolarmente nel campo della filosofia del diritto. Ha sviluppato una critica al positivismo giuridico, che ritiene la legge come un sistema chiuso e autoreferenziale di regole formali, sottolineando invece che il diritto è un’istituzione sociale che deve essere interpretata e applicata attraverso un’argomentazione aperta e flessibile.
Il suo lavoro ha aperto la strada alla scuola dell’argomentazione giuridica, influenzando giuristi e filosofi come Ronald Dworkin e Jürgen Habermas. La sua insistenza sull’importanza del contesto, dei valori e del ruolo attivo dell’interprete giuridico ha reso Perelman una figura chiave nel dibattito sulla giustizia e sulla natura del diritto.
Il suo lascito
Chaïm Perelman ha avuto un impatto significativo sulla retorica moderna, sulla teoria dell’argomentazione e sulla filosofia del diritto. La sua opera continua a essere studiata per il suo contributo nel reintrodurre l’importanza del ragionamento non-formale e per la sua visione del diritto come pratica sociale, basata non solo su regole astratte, ma su principi morali e interpretativi.
In un mondo sempre più complesso, il pensiero di Perelman offre strumenti fondamentali per comprendere come le decisioni, sia nella sfera pubblica che privata, siano il risultato di una negoziazione continua tra valori, interessi e credenze divergenti. Pensare di esaurire il suo pensiero in una recensione sarebbe troppo ambizioso, pertanto, non ci resta che invitare il lettore a leggere e scoprire la sua opera attraverso questa attenta e acuta ricostruzione di Cazzato.