Un appello lanciato da Antinoo Arcigay alle istituzioni italiane per un ponte umanitario da Israele sulla piattaforma change.org
“Con questo appello – si legge nella nota – chiediamo un intervento tempestivo e coordinato delle istituzioni italiane, a ogni livello – nazionale, regionale e locale – per l’attivazione di un ponte umanitario urgente volto a garantire l’evacuazione sicura dall’Israele in guerra dell’attivista e presidente di Antinoo Arcigay Napoli, Antonello Sannino, e di tutte le altre persone LGBTQIA+ italiane rimaste bloccate nel Paese.
In questi giorni, a seguito del repentino precipitare della situazione geopolitica e dello scoppio del fronte militare tra Israele e Iran, alcuni cittadini italiani che si trovavano a Tel Aviv per partecipare al Pride sono rimasti improvvisamente isolati e impossibilitati a rientrare in sicurezza.
Tra loro c’è Antonello Sannino, storico militante per i diritti civili, protagonista da oltre vent’anni della battaglia per l’uguaglianza in Campania e in Italia, riconosciuto a livello nazionale per il suo impegno costante contro ogni forma di discriminazione. Attualmente, egli si trova costretto a riparare in un bunker per la propria incolumità, in una condizione che desta profonda preoccupazione umana e politica.
Le persone LGBTQIA+ che oggi si trovano in Israele non sono turisti occasionali, ma ambasciatori e ambasciatrici di valori democratici, di inclusione, di pace. La loro presenza al Pride rappresentava un gesto di solidarietà internazionale, di fratellanza, e di impegno globale contro l’odio e l’emarginazione. Sono sentinelle che dicono No ad ogni forma di violenza e di guerra. Chiediamo quindi con forza:
• L’attivazione immediata di canali diplomatici e logistici per facilitare il rientro in Italia di Antonello Sannino e degli attivisti e delle attiviste LGBTQIA+ bloccati in Israele;
• L’intervento della Farnesina, in coordinamento con l’Ambasciata Italiana a Tel Aviv, per garantire condizioni sicure di evacuazione;
• La presa di parola pubblica delle istituzioni regionali e comunali – in particolare della Regione Campania e del Comune di Napoli – in difesa dei propri cittadini e rappresentanti impegnati per i diritti umani e civili.
Non possiamo permettere che il silenzio e l’indifferenza isolino chi è stato portatore di diritti, speranza e libertà. Questo è il momento in cui le istituzioni devono dimostrare che i valori della nostra Costituzione – dignità, solidarietà, pace – valgono per tutti e in ogni angolo del mondo”