ARIANO IRPINO – “Ci battiamo contro la poca importanza che il governo riserva alle zone interne”: Mara Carfagna attacca frontalmente il centrodestra, e lo fa dalla platea di Ariano Irpino, nel corso di un convegno organizzato questo pomeriggio presso il museo civico e della ceramica. Con lei, sul palco, anche l’ex sindaco del Tricolle Domenico Gambacorta e il presidente della Provincia di Avellino Rizieri Buonopane.
La Carfagna è un fiume in piena: “Si vuole dire che è diffusa la preoccupazione che il Sud sia nuovamente dimenticato, che le speranze del Sud vengano nuovamente tradite. Dopo una stagione in cui c’era stata grande spinta propulsiva, un grande entusiasmo, un grande ottimismo, la programmazione di tanti investimenti, grazie anche al Pnrr. E grazie anche all’affermazione di una visione, di un Sud concreto, fattivo, pragmatico, orgoglioso, una visione lontana dal disfattismo che ha tenuto sempre prigioniero il Sud negli anni precedenti ma lontana anche dalla retorica vuota che sentiamo invece da un anno e mezzo a questa parte”.
“Tante iniziative che sono state promosse durante il governo Draghi, quando avevo il privilegio di guidare il ministero per il Sud e la Coesione territoriale ad oggi sono bloccate o rallentate. Penso per esempio anche alla decisione di destinare il 40 per cento delle risorse del Pnrr alle regioni del mezzogiorno, ad oggi non sappiamo se questo vincolo di legge (perché io volli che fosse inserito in una legge) non sappiamo se questo vincolo è rispettato”.
“Ma penso anche al grande piano infrastrutturale che noi avevamo programmato e finanziato attraverso il Pnrr e anche attraverso i fondi nazionali di sviluppo e coesione, alcune tratte dell’alta velocità sono state rifinanziate, alcune tratte delle connessioni diagonali, ma anche alcuni investimenti che riguardano la modernizzazione delle ferrovie regionali. Penso per esempio a quello che è successo con le aree interne, un dossier di cui si occupò con grande efficacia e grande abilità Mimmo Gambacorta, ad oggi è sostanzialmente bloccato, e bloccati sono tanti fondi per la prevenzione incendi, ma anche per le isole minori e per le vecchie e nuove aree”.
“Ci battiamo tutti i giorni in parlamento e fuori dal parlamento e questo lo dimostra, perché questa preoccupazione si trasformi in denuncia e mobilitazione e perché si chieda allo Stato di rispettare i patti che ha siglato con il territorio, perché uno Stato che cambia politiche di sviluppo sul territorio e che straccia progetti, che demolisce iniziative avviate e finanziate ad ogni cambio di governo non è uno Stato serio e contro questo modo di fare politiche noi ci battiamo”.
“L’alta capacità rientra tra quelle opere che sono state rifinanziate e rispetto alle quali non c’è più un’azione di coordinamento e di impulso come c’è stata durante il governo Draghi”.