Giudizio negativo dell’amministrazione comunale del sindaco Paolo Spagnuolo, sul servizio di Irpiniambiente ad Atripalda. Giudizio che sta portando alla decisione di prendere altre strade.
Questa la nota dell’amministrazione comunale:«Negli ultimi mesi abbiamo riscontrato la mediocrità del servizio di raccolta rifiuti ed, in particolar modo, di spazzamento offerto dalla società Irpiniambiente. Il management della società non sembra particolarmente interessato alla soluzione delle problematiche relative a questi servizi; le criticità vengono rivolte al buon cuore e, a volte, risolte solo grazie al buon senso di responsabili, coordinatori e operatori di turno. Questa continua sollecitazione quotidiana dell’Amministrazione Comunale è dispendiosa ma soprattutto assurda dato che si chiede ripetutamente ad Irpiniambiente di eseguire attività e servizi previsti contrattualmente.
Il risultato di tutto ciò è che la città si presenta sporca; intere aree, come riscontrato da foto quotidiane, sono in evidente stato di degrado rispetto al costo esoso di un servizio inefficace che viene comunque corrisposto. Molti degli accordi contrattuali, tra cui lo spazzamento, vengono di volta in volta disattesi e di sovente saltano improvvisamente alcune raccolte previste da calendario, soprattutto nel periodo estivo.
Rispetto alle esigenze della nostra comunità, l’attuale management si è mostrato sordo, indifferente e inadeguato (per propria scelta o per indicazioni superiori). Difatti, il nostro territorio ha necessità di rivedere il servizio, soprattutto le modalità di conferimento e gli orari giornalieri di raccolta. Per l’appunto, la nostra città viene attraversata dai pesanti mezzi adibiti alla raccolta durante le ore di punta del traffico veicolare, creando ingorghi e disfunzioni in particolare modo negli orari di entrata e uscita dalle scuole. Ad una soluzione in tal senso si era quasi giunti un attimo prima dell’ultimo cambio al timone della società Irpiniambiente.
È evidente che tutte le questioni, comprese quelle giudiziarie, emerse tra ATO Rifiuti, Irpinia Rifiuti Zero e la Grande Srl nonché la delegittimazione normativa della Provincia quale Ente gestore del ciclo rifiuti tramite Irpiniambiente, stanno facendo pagare un prezzo altissimo alla regolarità e funzionalità del servizio che ricade sui cittadini, sulle Amministrazioni Comunali, costrette a continuare a corrispondere gli stessi costi per un servizio ormai divenuto scadente.
L’intervento della Regione Campania sembrava la soluzione all’immobilismo generale, ma di questo inizialmente proficuo intervento non c’è più traccia. Probabilmente, la soluzione sarà dettata dalla giustizia amministrativa con conseguente sconfitta della politica.
Sicuramente quando le norme affidano ad assemblee di sindaci la decisione su materie che impattano sulla qualità di vita dei cittadini sarebbe opportuno che gli Amministratori iniziassero a ragionare senza condizionamenti perché evidentemente la politica è più preoccupata dei “nomi” che della qualità dei servizi.
Dunque viene da pensare da quale livello politico-istituzionale sia voluto tale contesto a discapito di Irpiniambiente, mostrando gravi crepe nel management della società.
Gli amministratori, dalla loro, si trovano sospesi tra la doppia responsabilità di dover tutelare i lavoratori e di dover garantire alle proprie comunità un servizio che rispecchi il principio “delle tre E”: economicità, efficienza ed efficacia.
Per quanto ci riguarda, non potendo più sostenere tale situazione, abbiamo avviato una fase di studio che possa offrire la migliore soluzione per la comunità atripaldese».