Se ci fosse la sfiducia prima di Natale, si andrebbe al voto già in primavera. Il commissariamento non sarebbe lungo: questo potrebbe in un certo senso far apparire questa scelta meno drastica, meno dolorosa per la città. Del resto, qualcuno osserva che per amministrare bene è necessario un sindaco legittimato da una maggioranza compatta, che oggi non sembra più esserlo, e una giunta politica e non tecnica come quella attuale. Oggi non è così.
Ci vorrebbe una amministrazione con piena agibilità politica. Per capire le reali intenzioni dei festiani bisognerà comunque prima attendere la Cassazione che dovrà motivare il ritiro degli arresti domiciliari nei confronti dell’ex sindaco. Solo a quel punto, nel caso ci fossero avvisaglie di un esito favorevole del processo giudiziario, Gianluca Festa potrebbe affondare il colpo contro la sindaca Laura Nargi. Per il momento prepara il terreno. I suoi hanno già dato un ultimatum alla prima cittadina, mettendola in guardia: un “inciucio” con il Pd farebbe venire meno la maggioranza.
Ma quello che conta sono i numeri, che al momento non ci sono. I festiani dei gruppi Davvero e W la Libertà sono rappresentati in Aula da 14 consiglieri, rispettivamente 12 e 2. Dovrebbero trovare l’appoggio di un pezzo dell’opposizione: bisogna capire chi ci sta, se il Pd è d’accordo o magari vuole pensarci sopra ancora, capire prima se l’esecutivo tecnico può durare un altro poco, se c’è un’alternativa politica. I dem possono contare su 5 consiglieri comunali che hanno come capogruppo Luca Cipriano, ma restano prudenti sulla sfiducia.
In particolare Antonio Gengaro: “Se la sindaca ha una maggioranza va avanti, altrimenti dovrebbe dimettersi. Io, avendola subita, non partecipo ad operazioni canaglia, non firmo mozioni di sfiducia e non faccio da stampella alla Nargi. Nei passaggi consiliari si vedrà”.
E aggiunge: “Se sul bilancio l’amministrazione in carica non avesse i numeri, si va a casa. Ne passerà di acqua sotto i ponti. Io penso che la maggioranza troverà un compromesso, non so se nobile”. I due consiglieri di Per Gengaro sindaco, Amalio Santoro e Antonio Bellizzi, sembrano essere sulla stessa posizione di Gengaro così come anche Antonio Aquino, esponente del M5s.
A ribadire il suo appoggio a Nargi è stato ieri Rino Genovese di Patto civico, coalizione che in consiglio si articola in altri due gruppi Forza Avellino, di cui fa parte Gerardo Melillo, e i petittiani di Moderati e Riformisti, che sono rappresentati da Geppino Giacobbe e Sergio Trezza. Oltre che contro Nargi, è con Genovese che ce l’hanno i festiani accusandolo di “inciucio” con il Pd per il voto alle commissioni consiliari.
A intervenire questa mattina è stata la sindaca, che invitato tutti alla responsabilità.
«Il mio unico obiettivo è lavorare quotidianamente per il buon governo di Avellino. Sento piena e totale la responsabilità di amministrare al meglio la nostra Città e non ho altra preoccupazione. Anche per questo, ai consiglieri comunali rivolgo un sincero invito a rasserenare gli animi, evitando che una vicenda amministrativa già chiarita, quale quella relativa all’elezione dei presidenti delle commissioni consiliari permanenti, possa rallentare l’azione della nostra Amministrazione o incidere negativamente su di essa».
E’ quanto dichiara il Sindaco di Avellino, Laura Nargi, in riferimento alla nota diramata dai gruppi di maggioranza “Davvero” e “Viva la Libertà” ed al dibattito che ne è scaturito su alcuni organi di informazione nelle ultime ore.
«La definizione degli organismi apicali delle commissioni permanenti compete ai consiglieri ed ai gruppi consiliari, e la determinazione degli esiti delle votazioni non spetta al sindaco. – ricorda Nargi – Tantomeno può essere correlata all’esistenza di paventati accordi sottotraccia che semplicemente non ci sono e non ci saranno mai.
C’è invece la necessità di dare il massimo per affrontare, con coesione e senso di responsabilità, le sfide amministrativa di un Comune e di un capoluogo in cui, al netto dei miglioramenti significativi che pure si sono registrati negli ultimi anni, persistono elementi di criticità, questioni delicate e vicende complesse. – continua il sindaco – Sfide ambiziose e problemi in parte derivanti dal lontano passato che necessitano di una risposta risolutiva.
Occorrono lucidità, determinazione, rigore e senso delle istituzioni. Ancor più di prima. – raccomanda il sindaco – La mia storia personale e la mia formazione politica mi consentono di guardare al futuro con serenità. Auspico che la stessa serenità impronti il confronto politico in Comune e la sua dialettica fisiologica, nel solo ed unico interesse dei cittadini che ci hanno chiamati a rappresentarli». – conclude il sindaco -.