Una lunga scia di polemiche in coda alla Festa dell’Unità del Partito Democratico irpino, celebrata lo scorso fine settimana, sta interessando la coalizione di centrosinistra. In vista delle amministrative che coinvolgeranno la città di Avellino nel prossimo anno, la propaggine avellinese di Italia Viva, tramite il suo rappresentante provinciale Beniamino Palmieri, aveva manifestato la disponibilità a far parte del campo largo che fronteggerà il centrodestra e il sindaco uscente Gianluca Festa.
Una dichiarazione che ha determinato la risposta di Sinistra Italiana, che in un comunicato ha fatto sapere che “Italia Viva non ha partecipato ad alcuna riunione del campo progressista, alle elezioni provinciali si è notoriamente collocata a destra, e non ha mai apertamente chiarito la propria posizione e i propri intendimenti. Eppure viene annoverata tra i soggetti che darebbero vita al costituendo campo largo.
Sinistra Italiana, che non è stata coinvolta nell’iniziativa della scorsa domenica, non ha in alcun modo espresso il proprio assenso verso quello schema di alleanza e continua a ritenere che occorra ripartire dalla forze che fino ad oggi hanno promosso le iniziative del campo progressista. Qualunque forzatura volta a riprodurre ad Avellino il modello coalizionale della maggioranza della Regione Campania sarebbe sbagliata e dannosa“.
Non si è fatta attendere la risposta di Palmieri che, a margine della conferenza stampa di presentazione delle Giornate FAI di Autunno ha affermato: “Credo che questo sia il modo peggiore per avvicinarsi alla tornata elettorale. Non staremo mai dove non siamo benvoluti e dove non viene data la giusta attenzione alla nostra storia e all’esperienza degli amministratori che si sono avvicinati ai tanti cittadini che ci premiano con il loro voto“.
Un nuovo grattacapo per la coalizione di sinistra-progressista. Alle ormai solite beghe interne al Partito Democratico che per certi versi si sono acuite nella due giorni dem, si somma anche l’individuazione del metodo per la scelta del candidato sindaco.
Se il patto iniziale prevedeva un nome condiviso conseguente ai tanti tavoli tematici sviscerati negli ultimi mesi, prende vigore il fronte pro-primarie. L’unica nota positiva, al momento, è la convergenza sul programma elettorale che è quasi chiuso e sottoscritto da tutte le parti in causa.