Sei milioni e centomila euro, il prezzo dello stadio Partenio Lombardi, secondo una stima approssimativa della giunta del sindaco Laura Nargi. Una valutazione contenuta in un emendamento presentato nel pomeriggio giovedì da Luigi Mattiello, capogruppo di SiAmo Avellino, nella riunione di giunta.
Per far quadrare i conti l’esecutivo mette in vendita anche la struttura del conservatorio: secondo una prima stima il valore è di circa quattro milioni e mezzo. All’acquisto sarebbe interessata la Provincia.
Insomma, il bilancio, come dicono i festiani, va emendamento: i gruppi di Davvero e W la libertà hanno preparato anche un loro contro-emendamento, nel caso in cui i revisori dei conti non daranno parere favorevole al previsionale modificato dalla giunta Nargi. Pace fatta?
Sul piano politico, lo scontro è in corso. Oramai da tempo. E sembra irriducibile.
I festiani si confermano essere non un gruppo di maggioranza della sindaca, ma alleati, concorrenti, competitor, ostili, contrapposti a Nargi. Da una parte Nargi, dall’altra l’ex sindaco Festa.
Eppure fino a qualche mese fa erano l’un per l’altro.
Alle amministrative, Nargi, ex vice di Festa, è l’alter ego di Festa che, coinvolto nell’inchiesta Dolce Vita, ai domiciliari, fuori gioco. E’ Nargi a raccoglierne allora l’eredità politica e il consenso.
Nargi si mette alla guida di una coalizione composta da tre liste: Davvero e W la Libertà, diretta espressione di Festa; SiAmo Avellino, gruppo che fa riferimento direttamente a lei.
È una campagna elettorale anomala. Nargi si propone in continuità con l’amministrazione precedente, con il lavoro fatto da Festa, ma senza mai nominarlo direttamente. Con l’inchiesta in corso, è perlomeno sconveniente.
La maggioranza dei voti va al gruppo dei festiani: circa 8 mila voti, ovvero 6.700 per Davvero, e circa 1300 per W la Libertà. In tutto 14 eletti. Per Nargi e i suoi, 3200 voti, sei eletti. Prima una giunta tecnica, con una vice sindaco festiana, Marianna Mazza. Entro Natale la giunta diventa politica. Entrano gli assessori festiani. Al bilancio si conferma Alessandro Scaletti, un tecnico. Per Nargi c’è Alberto Bilotta.
Festa comincia a chiedere il conto politico. Le cose sembrano andare bene. Qualche scaramuccia ci sta. Ma lo scontro col passare dei mesi diventa sempre più evidente.
Ora, che Nargi e Festa siano in contrapposizione è ormai chiaro. Sono due i consiglieri comunali passati dal gruppo di Nargi alla compagine festiana: Olimpia Rusolo e Gerardo Rocchetta.
Non solo. Festa indica Giovanna Vecchione, un suo consigliere comunale, a presidente del Piano di zona sociale. Scelto sempre dai festiani, Pasquale Penza, accetta e poi si dimette da manager dell’Acs.
Intanto si consuma anche lo scontro sul bilancio. I revisori dei conti segnalano che il previsionale, così com’è, non va: ha bisogno di rettifiche, di emendamenti. La sindaca porta il bilancio in consiglio, i festiani non si presentano: il previsionale viene ritirato.
L’ex sindaco spiega qual è il problema: la motivazione è la stessa dei revisori. Ci sono poche entrate certe. Però i festiani sono pronti a votare il bilancio, se sarà aggiustato e avrà l’ok dei revisori. Il consiglio comunale si riunirà il 12 maggio in prima convocazione, il 14 in seconda. Se non ci sarà il voto favorevole, sarà la fine dell’amministrazione Nargi.