E’ indirizzato “A voi tutti che vivete, abitate e rendete umana e fraterna la Comunità Scolastica” il messaggio per l’inizio dell’anno scolastico dell’arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, mons. Pasquale Cascio.
«Mi rivolgo a ciascuno, secondo la propria condizione in questa realtà meravigliosa della scuola: dal bambino, che inizia curioso e timoroso, al giovane impaziente di concludere, all’adulto, carico di responsabilità educativa. Come vescovo vi guardo e vi seguo con il cuore e rivolgo il mio saluto a tutte le comunità scolastiche della nostra Arcidiocesi».
Così il vescovo dell’Alta Irpinia che continua: «Nel saluto sono contenuti un messaggio ed un augurio. Il messaggio è un ricordo per tutti dell’unicità e della preziosità del tempo e dello spazio, riservati alla vita scolastica: studiare è provare continuamente passione e desiderio di conoscere e di conoscersi. La conoscenza della realtà che ci circonda e che ci precede dilata le possibilità della nostra intelligenza e dell’organizzazione del nostro sapere. La conoscenza di se stessi è aiutata da questa dilatazione del cuore e ci fa apprezzare la nostra unicità ed originalità, scoprendo la bellezza di creare relazioni tra cuori dilatati, perché scopriamo la magnanimità, cioè la grandezza dell’animo accogliente. L’augurio è di transitare continuamente, grazie alla sinergia di tutti i protagonisti del mondo della scuola (alunni, docenti, dirigenti, personale scolastico e famiglie), dall’intelligenza spavalda, che rischia di diventare autosufficienza alla sapienza di chi vive imparando e impara per vivere e far vivere tutti nella condizione migliore. Dice la sapienza biblica: “Se sei sapiente lo sei a tuo vantaggio, se sei spavaldo tu solo ne porterai la pena” (Libro dei Proverbi, 9, 12), coltivando la consapevolezza che ogni uomo saggio è un beneficio per la comunità».
L’alto prelato continua:«In questa sinergia dei protagonisti, mi permetto di prestare la voce agli alunni, che ringraziano i docenti per la loro testimonianza di sapienza, ai docenti, che manifestano il loro affetto per gli alunni, perché, ricordava San Giovanni Bosco “l’educazione è una questione del cuore”, ai dirigenti, che rappresentano l’impegno dello Stato nell’opera educativa, al personale scolastico, che contribuisce a richiamare, nel rispetto delle regole, la bellezza della convivenza, ai genitori nel comprendere e nel fare sintesi della complessità dell’azione educativa per i propri figli, per accompagnarli sulla via della maturità umana e della cittadinanza attiva.
Manifesto la paterna disponibilità nei confronti di tutti, l’affetto fraterno e amichevole di chi obbedisce al comandamento dell’amore e la gioia della speranza che offrite al mio cuore. Vi saluto e vi benedico!».