Una piazza intitolata alla poliedrica artista Maria Luisa Ripa, scomparsa troppo presto nel 2003. E’ stata inaugurata ieri nel corso di una toccante cerimonia. Un gesto nobile e necessario promosso dal Comune e dall’associazione Orizzonti retta dal preside Paolino Marotta. A prendere parte alla cerimonia insieme al preside Marotta, il sindaco Bruno Petruzziello, Altobello De Vita, delegato alla cultura del Comune di Prata, le poetesse Monia Gaita e Antonietta Gnerre, Tony e Rossella Ripa in rappresentanza della famiglia. “Questa manifestazione non è una commemorazione. L’arte è sempre vita, luce, celebra la vita. E’ come se Maria Luisa ci stringesse la mano. Questa celebrazione è un bell’esempio di solidarietà e voglia di riscattare i luoghi per consegnarli al luminoso dell’arte. L’artista non muore mai”. Grande emozione per il preside Marotta: “La proposta di intitolazione, avanzata al Sindaco di Prata dall’Associazione Orizzonti nell’ambito di una manifestazione pubblica tenutasi nell’agosto 2022, ha ottenuto successivamente il parere unanime della Giunta e del Consiglio Comunale di Prata e successivamente il parere favorevole della Soprintendenza Beni Culturali e della Prefettura. Essere qui oggi si carica di un valore forte. Maria Luisa è stata un genio, ha bruciato le tappe, dando prova della sua competenza nei diversi ambiti artistici, dalla poesia all’architettura fino alla pittura. Ci vuole coraggio a intitolare una piazza ad un artista irpina. Oggi Prata segna una tappa importante della sua storia, ecco perchè dico grazie all’amministrazione comunale per aver raccolto il nostro invito. Ed è bello che sia stato il quartiere ad adottare la piazza, con il coinvolgimento della comunità. Un esempio da seguire”. A impreziosire l’incontro l’esecuzione dei brani di Maria Alvino e Achille Di Benedetto.
Un genio eclettico, quello di Maria Luisa Ripa, capace di abbracciare architettura, arte e musica “Il profumo della sua giovinezza – scriveva Vincenzo D’Alessio – ci giunge intatto nei versi delle composizioni poetiche: “ Quanta Musica / In questo silenzio / Note lievi / Di tedio e di noia / e di respiri brevi. / Ascolto / Sento un sorriso / Sulla pelle / Una carezza / Ad occhi chiusi / E mani conserte / Aspetto un nonnulla / …un soffio / un bisbiglio / tra le foglie degli alberi / dentro il mio sentire. / Attendo la pace / come una coperta / Attendo altra musica /” (pag.8).
La musica nel silenzio è la ricerca delle note che Madre Natura scrive sul pentagramma del “ tedio e della noia”, nei momenti in cui lascia comprendere la brevità del respiro, il distacco dalle ore terrene . La corsa che ognuno di noi compie nella gara con il Tempo ha un fine. La partita a scacchi con la Morte ha lo stesso vincitore. Maria Luisa RIPA ha vissuto intensamente la sua giovinezza: come artista ha costruito luoghi di aggregazione per le popolazioni della sua terra piegate dal sisma del 23 novembre 1980. Ha colorato di disegni possenti il desiderio di esaltare la Natura che nel copro dell’uomo ha racchiuso i paradigmi della Creazione.
La sua energia creativa si è incontrata con DIO, realizzando il meraviglioso tabernacolo nella Chiesa Madre di Guardia dei Lombardi (AV). La Nostra non si è fermata che pochi attimi per sognare la maternità e la gioia del matrimonio. Poi la richiesta che la Grande Madre fa a tutte le folgori cadute sulla terra a portare luce e calore in mezzo agli umani: “ …e Dio ci tende la mano / ci soffia la speranza nel cuore / finché il corpo si assopisce / e lo spirito emerge / oltre la vita…”