Diventa l’occasione per rendere omaggio al poeta Nicola Prebenna la presentazione dell’ultima raccolta “Per cieli nuovi e Terra Nuova”, in programma questo pomeriggio, alle 17.30, al castello di Gesualdo. Interverranno Michele Zarrella, presidente dell’Istituto Italiano di studi gesualdiani, Domenico Forgione, sindaco di Gesualdo, Gianfranco Bianco, assessore alla cultura. A confrontarsi con l’autore Franco Di Cecilia, già dirigente scolastico, Francesco Caloia, direttore Istituto Italiano di Studi Gesualdiani
La poesia si conferma per Prebenna prezioso strumento di ricerca interiore, un varco luminoso nel grigiore dell’esistenza come lo definisce Carlo Di Lieto “La limpidezza espressiva prosciuga nella sua essenzialità le tracce mnestiche dello smarrimento esistenziale; la gestazione subliminale, legata alla rielaborazione e alla riflessione coagula una forte esigenza dello spirito che si dibatte tra il dentro e il fuori di sé. L’irrefrenabile elaborazione del lutto si dipana alla ricerca dell’Oltre; il poeta sa delibare, in fuga dal Sé, il lato misterioso delle lacrimae rerum: «In tanta sterminata infinitudine / si confonde e s’oscura la labile / e insignificante nostra immaginata / grandezza; quale conforto rimane / a noi della contemplata variegata / bellezza dell’universo?» (Come milioni di anni fa)”. La poesia diventa guida per vincere le tenebre.
“La raccolta Per Cieli Nuovi e Terra Nuova matura – spiega il poeta Prebenna – da una costante riflessione sul senso che la persona intende cogliere nella propria esperienza di vita. Il percorso poetico che caratterizza la mia passione per l’esercizio poetico ha sempre avuto come fondamento il contrasto tra bene e male e l’aspirazione a privilegiare il bene. Tale atteggiamento non si limita tanto e solo al singolo individuo, ma coinvolge la dimensione storica, direi, cosmica della vita nella sua complessità. Nella individuazione di un principio positivo che spinga la singola persona e l’umanità intera verso il positivo, il bene, la fratellanza, trovo che la figura di Cristo occupa per me un posto centrale; ed è dalla fondamentale verità, per me, della lezione evangelica che scaturisce il desiderio, il bisogno di una nuova alba che preannunci, come anticipato dal profeta Isaia, Cieli Nuovi e Terra Nuova”.