“La sensazione è che qui al Comune di Avellino alcune ditte edili trovino una corsia preferenziale rispetto ad altre”. Anzi, stamattina il consigliere comunale Pd Antonio Gengaro ha spiegato il concetto in maniera ancora più chiara: “Alcuni costruttori fanno il porco comodo loro”. Lo ha detto durante la Commissione consiliare Trasparenza presieduta da Ettore Iacovacci (Pd) che stamattina è tornata a fare le pulci al settore Urbanistica, con un focus che si è concentrato in particolare sull’intervento di demolizione e ricostruzione che ha interessato via Roma, praticamente a metà strada tra il palazzo dell’Inps, da una parte, e la villa comunale dall’altro. E’ qui che, proprio ieri mattina, e proprio dopo le sollecitazioni della precedente Commissione Trasparenza, è scattata, da parte del Comune, un’ordinanza di sospensione dei lavori: chi ha costruito quei bei palazzoni bianchi che sorgono sul lato destro della strada (andando verso Corso Europa) ha commesso una presunta violazione, eliminando il tratto di marciapiede che insisteva su via Adamo. Senza autorizzazione. Nell’ordinanza, firmata dal dirigente del Settore Urbanistica Luigi Maria Cicalese (audito anche lui questa mattina in Commissione), si impone il ripristino del marciapiede, a spese della ditta.
LO STRANO CASO DEL MARCIAPIEDE SPARITO
E di un po’ di chiarezza c’è davvero bisogno, anche per stessa ammissione di chi in quel settore ci lavora: con un organico che sottodimensionato è dire poco. Pochi dipendenti vuol dire anche pochi controlli. E così tra queste ‘maglie larghe’ va a finire che ci può passare potenzialmente di tutto. Può accadere anche che una ditta, mentre sta costruendo un palazzo in pieno centro, tra corso Europa e via Roma, decida, di sua sponta e senza alcuna autorizzazione, di cancellare un intero tratto di marciapiede. Suolo pubblico. Via: divelto, eliminato. E perché? Lo spieghiamo con le parole del presidente Iacovacci: “Perché avendo saputo, proprio da una nostra precedente Commissione Trasparenza, che stavano per partire i controlli nei cantieri edili della città, ha pensato bene di rimediare a quei 20 centimetri che gli mancavano per rientrare nei limiti consentiti. Hanno eliminato il marciapiede e così ora l’altezza del palazzo è regolare”. Poi la stoccata, parlando più in generale della situazione dei lavori edili in città: “Molte volte si vedono dipendenti ed ex-dipendenti che si mettono al servizio delle ditte, ne ho le prove e voglio farlo mettere a verbale. Giusto per chiarirlo. Perché vedo che per alcune persone ci sono meno attività di controllo, mentre per altre ditte più piccole si presentano mille ostacoli e devono attendere mesi e mesi per un’autorizzazione. Ma se c’è la carenza di organico, deve valere per tutti”.
“LA SENSAZIONE E’ CHE ALCUNI IMPRENDITORI FACCIANO IL PORCO COMODO LORO”. A RISCHIO ANCHE IL FENESTRELLE, RIMARRA’ SOLO IL FIUME, ALTRO CHE PARCO
Da qui anche la sfogo, politico ma soprattutto civico, del consigliere Gengaro: “La sensazione è che il Comune di Avellino rispetto ad alcune questioni urbanistiche sia molto carente nei controlli, non so se per mancanza di personal o di volontà; e c’è la sensazione diffusa che in questa città alcuni imprenditori fanno il porco comodo loro. Sarei per esempio curioso di sapere cosa sta avvenendo all’ex Villa Battista. Ci sono cose che stridono. L’interesse privato che prevale su quello pubblico. Non è possibile… Siamo diventati ormai la città della speculazione edilizia. Anche il Puc ormai non vale più niente, superato dall’uso di tutti gli strumenti di deroga possibili e immaginabili. Ma anche sul Fenestrelle, quello che sta avvenendo non era previsto nel Puc. Lo stanno lottizzando. Stanno costruendo senza freni. Senza una norma di salvaguardia, rimarrà solo il fiume. Anche grazie alla politica del lasciare andare, che ha una sua redditività anche da un punto di vista elettorale… Non crescono gli abitanti ma crescono le abitazioni. Sicuramente sono occupati meno vani di quelli che esistono in città”.
POCHI DIPENDENTI, POCHI CONTROLLI
Ma chi controlla? Prima, una ventina di anni fa, il Comune era dotato di un ufficio di controllo ad hoc, con un pool di dipendenti dedicati esclusivamente proprio ai controlli ‘de visu’ di quello che avveniva nei cantieri della città. Ora non c’è più questa disponibilità di organico, e i pochi dipendenti rimasti si devono dividere tra i controlli sul campo e il super lavoro d’ufficio (un lavoro tra l’altro recentemente quintuplicato viste le centinaia di progetti presentati con il Pnrr.