Avellino, il gruppo consiliare del PD avverte: “In cinque anni abbiamo tenuta alta la bandiera del partito in aula. Chiediamo il rispetto che ci spetta”. E ’la sintesi del documento firmato dai consiglieri comunali del PdEttore Iacovacci, Luca Cipriano, Marietta Giordano, Nicola Giordano, Gennaro Cesa, diffuso dopo la riunione che si è svolta stamattina presso la federazione provinciale di Via Tagliamento.
“Nel corso della consiliatura ormai agli sgoccioli abbiamo portato avanti un’azione politica di opposizione che è stata sempre improntata ad un altissimo senso di responsabilità ed orientata al bene della nostra Città. Siamo stati un vero e proprio presidio per il Partito Democratico, partito nel quale militiamo con lealtà e grande senso di appartenenza. Abbiamo inteso esercitare la nostra azione politica anche in termini di proposta, provando ad intessere, nei limiti del possibile, un dialogo con l’Amministrazione in carica. Ma abbiamo ricevuto nella totalità dei casi esclusivamente porte in faccia, chiusura totale, indisponibilità assoluta al confronto. Un muro di gomma rispetto al quale non ci siamo rassegnati. Anzi, rispetto a certi metodi discutibilissimi in termini di trasparenza e partecipazione democratica, ci siamo ostinatamente contrapposti, senza demordere mai, sempre e solo nell’interesse dei cittadini avellinesi che ci onoriamo di rappresentare.
Va ricordato che la nostra azione, pervicace e mai strumentale, è stata fortemente sostenuta da tutta la Segreteria provinciale del Partito Democratico, senza distinzione alcuna, offrendoci un sostegno che spesso si è rivelato stimolo utilissimo per andare avanti. In aula, con l’appoggio della Segreteria oggi in carica, non ci siamo mossi di un millimetro rispetto alle posizioni assunte, non abbiamo avuto cedimenti né tentennamenti. Tutto questo, nonostante qualche inutile tentativo di destabilizzazione da parte del cosiddetto fuoco amico, ha finito per rendere il nostro gruppo coeso, granitico nelle posizioni, vivo nel confronto interno con il solo obiettivo di individuare le soluzioni che fossero più utili e vantaggiose per la nostra Città”.
“Siamo consapevoli – continua la nota – di essere adesso in una fase assai delicata rispetto alla quale finora abbiamo continuato ad esercitare il nostro ruolo con estremo senso di responsabilità, rispettando fortemente lo sforzo profuso, soprattutto in termini di elaborazione programmatica, dal tavolo del cosiddetto “campo largo”. Tavolo al quale, nei mesi scorsi, abbiamo anche provato ad offrire in più fasi un contributo diretto di idee e di metodo, pur percependo una anomala indifferenza verso le nostre posizioni. Mai ci siamo espressi su ipotesi di candidature. Né abbiamo assunto posizioni su nomi, opzioni, possibili investiture.
Oggi, però, non possiamo restare silenti. E chiediamo di non essere esclusi dal dibattito e dal confronto che si sta portando avanti in particolare sulla indicazione della candidatura apicale dello schieramento di cui il Pd è indiscutibilmente la forza più rappresentativa. Troviamo, perciò, inimmaginabile che l’individuazione della candidatura, che deve necessariamente essere la sintesi di tutte le forze e le energie che hanno animato da oltre un anno il tavolo del campo largo, avvenga altrove e sia animata da livelli estranei al territorio e che del territorio, come naturale, non conoscano tutte le dinamiche. Senza imposizioni ma anche senza veti, come è nel nostro stile: è così che ci piace immaginare questo percorso”.
“In un momento che consideriamo cruciale – conclude il documento – non possiamo non sottolineare come il confronto interno al nostro Partito sia stato condizionato dall’insorgere di polemiche, spesso portate avanti con toni ai limiti dell’aggressività, legate a presunte irregolarità nel tesseramento da poco concluso. I ricorsi presentati non hanno certo agevolato il dialogo al nostro interno, lasciando tra l’altro spesso disorientata la pubblica opinione che da una forza come il Partito Democratico si aspetta ben altro in termini di azione politica.
Rispetto a questo, chiediamo con determinazione e senza ulteriore indugio che si faccia un passo indietro e che si ripristini una dialettica interna che non sia dopata da posizioni strumentali. Non possiamo accettare ogni tentativo, che pure si sta mettendo in piedi, di costruire candidature in sedi diverse da quelle deputate e, al tempo stesso, di delegittimare il lavoro e l’autorevolezza dell’attuale Segreteria.
Il Pd ha una sua storia ed una sua dignità, quella di un Partito strutturato la cui vita democratica si esercita solo ed esclusivamente all’interno dei suoi organismi. Ed è lì e solo lì, presso gli organismi provinciali del nostro Partito, che chiediamo con forza l’avvio di un confronto franco, nell’ambito del quale rivendichiamo il rispetto che ci siamo guadagnati sul campo e nel tempo.
Chiediamo, perciò, di avere la voce che ci spetta, nella considerazione di come in questi ultimi cinque anni abbiamo tenuto alte le insegne del nostro Partito all’interno dell’assise comunale, in una condizione di difficilissima agibilità politica e democratica. Siamo certi che questa sia l’unica strada percorribile per arrivare in tempi rapidi alla migliore soluzione possibile da offrire alla nostra Città che merita, questo sì, di vivere una nuova stagione politica improntata a trasparenza e capacità di visione”.