Il Gup del Tribunale di Avellino, Antonio Sicuranza, ha disposto il rinvio a giudizio per i cinque imputati coinvolti nell’inchiesta sul Summer Festival 2023, il concertone dell’estate in Piazza della Libertà ad Avellino. Tra gli artisti che si esibirono il 16 agosto di due anni fa, figuravano nomi di primo piano come Achille Lauro, Gaia e Tananai.
La prima udienza avrà luogo il 13 maggio, dinanzi al giudice monocratico Fabrizio Ciccone. Tra gli imputati figurano l’ex assessore al Patrimonio e agli Eventi Stefano Luongo, il Rup del Comune del comune di Avellino, il dirigente comunale del settore Finanze Gianluigi Marotta – già indagato nell’inchiesta “Dolce Vita” – e i due titolari della società East Side s.r.l.
I cinque erano accusati, a vario titolo, di concorso in falso materiale e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. Secondo le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino, coordinate dal Procuratore Domenico Airoma e dal Pm Paola Galdo, l’affidamento dell’evento avrebbe dovuto avvenire tramite gara pubblica, visto che l’importo superava la soglia consentita per affidamenti diretti (260 mila euro). False sarebbero anche le attestazioni relative alla gestione dell’evento (security, ospitalità luci, video, audio). Per la Procura la società era priva di documentata esperienza pregressa. Del resto è noto che la società aveva mutato il suo codice Ateco solo il 31 luglio 2023 – inserendo tra le attività anche le attività di supporto all’organizzazione di spettacoli musicali, manifestazioni artistiche, concerti.
L’inchiesta prese il via dopo l’escussione di tre consiglieri di minoranza, come persone informate dei fatti, in Procura: Nicola Giordano, Francesco Iandolo e Dino Preziosi. Davanti ai magistrati i tre consiglieri di minoranza, che non avevano presentato nessun esposto all’autorità giudiziaria, avevano manifestato, a settembre del 2023 i loro dubbi, tramite i social network e gli organi di stampa.
In particolare il consigliere Giordano in due video su Fb aveva evidenziato le incongruenze nella tempistica della procedura di affidamento del concerto di Achille Lauro, Gaia e Tananai costato 260mila euro. L’organizzazione dell’evento era stata affidata ad una società di Avellino, che fino a poche settimane, secondo codice Ateco, si occupava in prevalenza di somministrazione di bevande e ristorazione.
Ma la ditta irpina aveva proceduto ad ampliare la classificazione con organizzazione di concerti, eventi e attività collaterali, certificazione che gli aveva permesso di acquisire il titolo acquistare dalla le credenziali per avere in affidamento la gestione in esclusiva del concerto tenutosi in Piazza Libertà il 16 agosto. Dopo l’escussione dei tre esponenti della minoranza venne aperto un fascicolo contro ignoti.



