Dovranno comparire il prossimo quattordici novembre davanti ai magistrati della Decima Sezione del Tribunale della Libertà di Napoli i tre irpini finiti in carcere nell’ambito del blitz dei Carabinieri del Comando Provinciale di Benevento e della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli contro il cartello di gruppi legato al clan Pagnozzi che avrebbe imposto il controllo su una fascia di comuni della provincia di Avellino e Benevento.
Gli indagati rispondono di associazione di tipo mafioso, nonché estorsione, danneggiamento, detenzione di materiale esplodente, detenzione e porto illegale di armi e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso e del fine di agevolare il clan Pagnozzi, operante nei comuni di Montesarchio, Moiano, Airola, Sant’Agata de Goti, San Martino Valle Caudina e San Felice a Cancello.
Le indagini hanno rivelato minacce gravi e violente, come ad esempio l’assalto al cantiere di una ditta a Dugenta il 30 luglio 2018, durante il quale due individui a bordo di una motocicletta hanno intimato ai sei operai presenti di abbandonare il cantiere, minacciando di aprire il fuoco.La ditta era coinvolta nella costruzione di infrastrutture ferroviarie. In un altro caso, una bomba è stata fatta esplodere il 29 agosto 2018, causando danni a un imprenditore che stava lavorando su un progetto di tre milioni di euro relativo alla rete fognaria a Moiano. Altre estorsioni coinvolgono ancludono un’impresa casertana che operava a Moiano. Un altro ordigno è stato fatto esplodere sulla Strada Statale Appia, nella zona di Santa Maria a Vico, in un negozio ancora in fase di allestimento.Gli avvocati impegnati nella difesa dei 14 indagati sono Teresa Meccariello, Ettore Marcarelli, Pierluigi Pugliese, Vittorio Fucci, Danilo Riccio, Valeria Verrusio.