Il confronto, tenutosi questo pomeriggio al Circolo della stampa, dedicato al volume della dirigente scolastica del Liceo “Elsa Morante” di Scampia Giuseppina Marzocchella, “Da scuola di periferia a centro di legalità – Buone pratiche all’I.C. 64° Rodari Moscati di Napoli” è stata anche l’occasione per parlare, a margine dell’incontro, del piano di dimensionamento presentato dalla provincia. La dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Avellino Fiorella Pagliuca ha voluto rassicurare gli amministratori “Abbiamo partecipato a tavoli interistituzionali in cui tutti gli attori istituzionali hanno contribuito per cercare di trovare una sintesi e riorganizzare la rete scolastica in Irpinia. È stata un’operazione complessa che continuerà a essere sviluppata anche a livello regionale. Voglio rassicurare gli amministratori e i sindaci che sono legittimamente preoccupati per le loro comunità. Dobbiamo cercare di lavorare insieme per definire una visione della rete scolastica in Irpinia che risponda alle aspettative di tutti e che eviti lo spopolamento delle aree interne, preservando i servizi essenziali per i territori più periferici. Siamo consapevoli che le scuole rappresentino un vettore di crescita, fondamentale per incoraggiare le giovani coppie che immaginano un perogetto di vita familiare a restare in Irpinia. E’ chiaro, dunque, che la riflessione sul dimensionamento non si conclude qui”
A parlare della necessità di compiere scelte oculate la dirigente del liceo Virgilio Lucia Forino “Il dimensionamento e la razionalizzazione della rete scolastica sono operazioni necessarie per garantire un equilibrio tra il numero di studenti e le risorse disponibili. Tuttavia, queste azioni dovrebbero essere condotte in modo sinergico tra gli enti locali per offrire ai cittadini un punto di riferimento solido. È importante che la scuola continui a svolgere un ruolo fondamentale nel territorio. La razionalizzazione può essere realizzata in modo tale che la scuola si rafforzi e che tutti gli studenti, sia delle periferie che dei centri urbani, abbiano pari opportunità. Non necessariamente dobbiamo andare verso “mega scuole”, ma è importante considerare una pianificazione a lungo termine che tenga conto dei cambiamenti demografici e delle esigenze locali. Stabilire numeri rigidi, come 937 o 1000 studenti, potrebbe essere difficile da attuare, ma è possibile creare scuole di dimensioni adeguate. Fondamentale è anche considerare le sfide logistiche, come il trasporto degli studenti, il servizio mensa e le strutture sportive. Gli enti locali possono collaborare per creare poli educativi in diverse aree, garantendo così un’istruzione di qualità in ambienti diversificati. Questo permette agli studenti di avere un’istruzione rispondente alle loro esigenze”.