“Diciamo grazie a Papa Francesco per questi anni difficili che ha dedicato alla Chiesa, facendola palpitare delle gioie e dei dolori del mondo”. Lo sottolinea con commozione il vescovo Arturo Aiello nel corso della celebrazione in cattedrale in memoria del Pontefice. La sua immagine campeggia accanto all’altare, Papa Francesco è sorridente e benedice i fedeli, al di sotto la frase “Perchè cercate tra i morti colui che è vivo?”,a ribadire l’idea che il Pontefice è ancora tra noi. Aiello ricorda come a caratterizzare il suo pontificato sia stato il tentativo di demitizzare il ruolo che rivestiva, di svestirlo della porpora, a partire dalle disposizioni per i funerali, pensate come quelle di un pastore e non come quelle di un capo di stato. Spiega come “La sua voce è risuonata forte sotto la pioggia battente, nei difficili mesi della pandemia, portando sulle proprie spalle il peso di quelle morti, dando voce alla storia, anche in momenti meno applauditi, come quando ha chiesto di fermare le guerre, tanto da non riscuotere le simpatie dei grandi. Dobbiamo ringraziare il Signore per avercelo donato”. Sottolinea come Papa Bergoglio abbia incarnato la Chiesa del popolo, “un popolo inteso nella sua dimensione ecclesiale”, di qui la sua richiesta, subito dopo la nomina, di essere benedetto dalla gente “Papa Francesco è stato un pastore che ha voluto stare in mezzo al suo popolo”. Quindi chiede di pregare per chi “dovrà assumere quelle chiavi così pesanti”, ricordando che “è morto Jorge Bergoglio ma il Papa non muore”. Pone l’accento sulla difficoltà di celebrare una Santa Pasqua, credendo nel miracolo della resurrezione, nella vita piena oltre la vita, divisi tra la gioia della vita che rinasca e il dolore per la morte di Bergoglio. Infine, in una cattedrale gremita, ringrazia i tanti che hanno voluto partecipare alla cerimonia per la sensibilità dimostrata e sottolinea come momenti come questi testimoniano “la bellezza della Chiesa”. A partecipare alle celebrazioni, insieme ai cittadini comuni, le autorità civili, il sindaco Laura Nargi, il prefetto Rossana Riflesso, il questore Pasquale Picone e rappresentanti delle forze dell’ordine, a ribadire la necessità di una piena sinergia tra Chiesa e Istituzioni.