“Non possiamo rimanere fermi. Occorrono misure urgenti”: il coordinatore provinciale della Cisal Irpina, Massimo Picone interviene dopo gli ennesimi incidenti mortali sul lavoro registratisi in Campania. Ultimo in ordine di tempo quello in cui ha perso la vita in provincia di Caserta un giovane napoletano, che segue all’incidente sul lavoro verificatosi a Pratola Serra, in Irpinia, con un’altra vittima.
“E’ una strage continua – dice Picone -. I numeri sono da brividi. In quanto ad incidenti sul lavoro contiamo quattro morti e un ferito in 24 ore. Un altro drammatico bilancio su cui dobbiamo riflettere e intervenire assolutamente, considerando che nell’arco di poche ore ci sono operai che hanno perso la vita in Campania, Trentino, Toscana, Puglia e Lazio. A settembre del 2023 già si contavano 51 morti bianche in Campania, di cui 26 nel napoletano. E’ una strage inaccettabile. Le fatalità delle morti bianche vanno combattute con la perseveranza nella sicurezza”.
“Non possiamo accettare alcun risparmio sulla sicurezza. La vita di ogni persona è molto più importante del risparmiare. Occorre rafforzare la crescita di una cultura sulla prevenzione maggiore che deve coinvolgere molti attori per renderla praticabile. Per provocare una morte bianca non basta la fatalità e nemmeno chi risparmia in sicurezza. Sul piano generale, per questa ragione i rimedi al flagello degli infortuni vanno cercati in una pluralità di interventi: sui fornitori di macchine e impianti, su chi cura l’addestramento, ma anche dopo l’installazione nel perdurare delle situazioni di utilizzo con aggiornamenti sulle macchine e sulle manutenzioni delle macchine. Tutti devono fare la propria parte: i responsabili aziendali, i responsabili della produzione e quelli della sicurezza”.