“Dopo un anno di impasse, finalmente la buona notizia. E’ per me un onere e una bella responsabilità. Il mio impegno sarà massimo, così come in ogni cosa a cui mi dedico”. Così Emilio De Vizia, presidente degli industriali irpinia, eletto questa mattina alla guida di Confindustria Campania, incarico che ricoprirà per il biennio 2024/2026
54 anni, De Vizia è attivo da tempo in svariate attività industriali. A sceglierlo come presidente di Confindustria Campania è stato il direttivo dei cinque presidenti provinciali. Con questa nomina termina la reggenza di Costanzo Jannotti Pecci, iniziata alla fine del mandato di Luigi Traettino (2021-2023).
“Abbiamo già discusso gli indirizzi programmatici – spiega De Vizia -. Il nostro obiettivo – continua – è anzitutto di instaurare una collaborazione proficua tra istituzioni nazionali, locali e territorio per poter valorizzare le eccellenze industriali della Campania, terra ricca, dove ogni provincia si caratterizza per una sua particolare produzione.
Le aree interne – aggiunge De Vizia – vanno considerate come una opportunità e non un fardello. Non c’è bisogno di assistenzialismo, non è giusto piangersi addosso: dobbiamo invece prendere consapevolezza della risorsa che possono rappresentare per le zone metropolitane ormai sature e congestionate, che hanno di conseguenza la necessità di delocalizzare le loro attività.
Dal punto di vista logistico, per la loro posizione baricentrica, le aree interne sono un punto di riferimento imprescindibile per lo sviluppo della Campania e del Sud in generale. Dobbiamo però di investire sui collegamenti ferroviari e viari: l’Alta capacità-velocità, la Stazione Hirpinia, la piattaforma logistica, la strada a scorrimento Lioni-Grottaminarda sono il punto di partenza del percorso di infrastrutturazione”.
Secondo De Vizia è inoltre fondamentale migliorare i servizi all’interno delle zone industriali: “Lavoreremo da subito – conclude – per rilanciare un processo di crescita economica su un territorio che ha enormi potenzialità”, conclude.
De Vizia, originario di Montefusco, ed è un imprenditore di seconda generazione. L’azienda di famiglia fu fondata alla fine degli anni Sessanta a Torino, grazie all’intuizione di Vincenzo e Carmine De Vizia, rispettivamente il papà e lo zio di Emilio.
L’azienda è stata protagonista della costruzione dei più prestigiosi stabilimenti dell’industria nazionale degli
anni ’70 e ’80, quali ad esempio quelli automobilistici della Fiat di Piedimonte San Germano,Termini Imerese, Val Di Sangro, Flumeri, Pratola Serra, Melfi e dell’Alfa Romeo di Pomigliano d’Arco e di Belo Horizonte in Brasile.
La De Vizia ha partecipato poi al montaggio di acciaierie, di centrali elettriche e nucleari in Italia e all’estero. Nella metà degli anni Settanta, i De Vizia, fondano ad Avellino le aziende Tecnostampi e Lima Sud, due realtà di punta del settore metalmeccanico automotive. La Lima Sud, ancora di proprietà della famiglia, conta oggi 100 dipendenti e 16 milioni di fatturato all’anno.
Dal 1995 Emilio De Vizia inizia a ricoprire ruoli di vertice nelle aziende del gruppo di famiglia. A seguito dell’acquisizione da parte del padre Vincenzo dell’intera quota azionaria del gruppo, a partire dal 2001, Emilio assume la completa gestione commerciale ed operativa del gruppo che, nel frattempo, ha diversificato ulteriormente le proprie attività entrando nel settore dei servizi per i grandi impianti industriali. Si occupa di logistica, conduzione e manutenzione impianti, pulizia e servizi ambientali. La De Vizia diventa una delle aziende più importanti e specializzate in questi settori come rivelano i numeri: 200 milioni di euro di ricavi e circa 2000 dipendenti.
A fine 2020 De Vizia lascia tutte le cariche nelle aziende di famiglia per dedicarsi in proprio al settore della costruzione e gestione di impianti di produzione di energia e combustibili da fonti rinnovabili e da rifiuti. Sorgono impianti in Campania, Basilicata, Friuli e Puglia. Eletto nel 2020 presidente di Confindustria Avellino, a De Vizia tocca ora una nuova sfida: determinare lo sviluppo della Campania grazie alle aree interne.