Una denuncia scritta inviata alla Prefettura, all’Asl e al Comune di Avellino: ‘Mid’ e ‘Cittadinanzattiva-Tribunale del Malato’ segnalano il persistente disagio di pazienti e familiari nell’accesso al Centro Australia. Il presidio che sorge affianco alla Città Ospedaliera non riesce ad accogliere tutte le auto degli utenti e per di più in questi giorni ha dovuto anche chiudere temporaneamente la centrale operativa del 118. “Ancora caos e disagi – dice Giovanni Esposito, coordinatore regionale del Mid (Movimento italiano disabili) – al Centro Australia. Siamo nuovamente intervenuti sulla vicenda dopo aver ricevuto ulteriori segnalazioni e abbiamo riportato nuovamente la questione al Tribunale del Malato. Aldilà delle smentite pubbliche dell’autorità preposta, continuano a giungere segnalazioni di criticità e sollecitazioni rispetto alla questione della mobilità e dell’accesso degli utenti che usufruiscono delle terapie riabilitative in carico alla struttura”.
“Alcuni – denuncia Esposito – si sono ritrovati ancora una volta nella condizione di dover rinunciare alle prestazioni mediche. Tra l’altro ci risulta che è stato chiuso lo spazio del 118, tanto che il Tribunale del Malato ha inviato un nuovo sollecito alle autorità preposte”. Di seguito riportiamo la lettera a firma di Angela Marcarelli, coordinatrice Rete Consumatori Cittadinanzattiva Campania Aps e coordinatrice Cittadinanzattiva Montefalcione-Avellino-Bassa Irpinia-Rete Tribunale per i Diritti del malato di Avellino. Già il titolo è esplicativo: “Richiesta risoluzione di possibili criticità nell’assicurare il rispetto dei 18 minuti di percorrenza previsti dai Lea dalla chiamata al 118 per garantire in sicurezza con i mezzi in servizio di emergenza, soccorso in codice giallo e rosso in conseguenza del trasferimento ancora in atto della centrale operativa e mezzi soccorso del 118 dall’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino al contiguo Centro Australiano di Riabilitazione dell’Asl di Avellino”.
“In sintesi – prosegue la lettera – evidenziamo le già presenti difficoltà di transito nell’accessibilità dei pazienti e familiari al Centro di Riabilitazione Australiano dovuto all’aumento esponenziale delle richieste di prestazioni rispetto agli anni passati. Si chiariva che a queste si sarebbero inevitabilmente aggiunte altre dovute all’accesso dei mezzi di soccorso e del personale del 118 in fase di trasferimento presso la medesima struttura costretti necessariamente ad usare lo stesso e risicato percorso con senso unico che sebbene all’ingresso dalla strada comunale Cappuccini risulta piuttosto ampio nella zona del tratto più lungo che attraversa l’ingresso interno del centro di abilitazione risulta limitata ad uno spazio che consente il passaggio con un solo veicolo a passo d’uomo (percorso tra l’altro quotidianamente interrotto anche per alcuni minuti quando devono scendere in sicurezza pazienti con sedie a rotelle per essere sottoposti a riabilitazione) fino alla prima uscita su via Lorenzo De Vitto per poi reimmettersi sulla strada comunale Cappuccini”.
“Scriviamo perché non ci sentiamo rassicurati dalle informazioni giornalistiche specie quelle riportate dal quotidiano il Mattino del 15 dicembre 2024 laddove le criticità segnalate vengono liquidate nella sostanza del tutto inesistenti e sollevate da chi non conosce la realtà. Non ci sentiamo rassicurati in quanto nei giorni antecedenti la nostra segnalazione del 2 dicembre 2024 nel corso di diversi sopralluoghi abbiamo avuto modo di riscontare sul posto che la situazione dell’accessibilità al centro Australiano già oggi è critica. Anzi per non fare sensazionalismo non abbiamo nemmeno fatto cenno ad un incidente che si sarebbe verificato pochi giorni prima per fortuna senza gravi conseguenze. Questo, sempre nello spirito di collaborazione, ci impone di ritornare sull’argomento perché se non si interviene ora in via preventiva ed in modo più adeguato rischiamo di compromettere i previsti tempi di intervento che i mezzi di soccorso del 118 devono assolutamente garantire come evidenziato in oggetto e non lo possono fare in quanto rischierebbero quotidianamente di non procedere speditamente nel difficile e risicato percorso interno a senso unico per le ragioni ampiamente documentate”.