Con l’ingresso a palazzo Caracciolo, il presidente della Provincia Domenico Biancardi pare abbia perso contezza con la realtà, con tutto quanto viene realizzato ogni giorno in Irpinia. Evidentemente impegnato a cercare di trovare un senso ad un ente che è rimasto solo sulla carta e che si fa notare esclusivamente per le toppe di asfalto realizzare lungo le strade di competenza – sullo stato di queste ultime meglio stendere un velo – Biancardi rilascia dichiarazioni farneticanti sull’Ato rifiuti. Le dichiarazioni rese dal presidente della Provincia – “contenitore vuoto sin dal momento della sua costituzione” – sono imbarazzanti e lesive nei confronti del sottoscritto e del Consiglio che, partendo dal nulla, stanno costruendo un percorso che, a breve, porterà l’Ato rifiuti ad acquisire la competenza delle attività afferenti il ciclo integrato dei rifiuti. Biancardi non è stato informato della redazione del primo bilancio dell’Ato, approvato dal consiglio prima e in assemblea, poi, e dei numerosi contatti e confronti con gli amministratori locali ed i vertici della società IrpiniAmbiente per la realizzazione del piano industriale d’ambito, propedeutico all’acquisizione della gestione del ciclo integrato. In tal senso, è d’obbligo un ringraziamento al dimissionario Nicola Boccalone, validissima professionalità con il quale abbiamo creato un’interlocuzione ottimale, che ha favorito il superamento di numerosi ostacoli e ha favorito una rapida presa d’atto della situazione attuale. La mancata conoscenza di quanto realizzato nel corso degli ultimi mesi avrà spinto il presidente Biancardi a muoversi in maniera autonoma per la sostituzione del dimissionario Boccalone. Buon senso avrebbe voluto che avviasse un confronto con i vertici dell’Ato rifiuti, quanto meno per ricercare la condivisione di un percorso sul metodo. Quanto alla scelta di sdoppiare nuovamente gli incarichi di amministratore unico e di direttore generale, poi, è lecito immaginare che una doppia nomina possa assicurare un maggiore peso specifico dal punto di vista politico elettorale. Non sarebbe il primo, tantomeno l’ultimo caso di nomine che hanno una valenza esclusivamente politica. In qualità di socio unico di IrpiniAmbiente, la Provincia può agire come meglio crede e può chiaramente definire in tempi rapidi l’individuazione dell’amministratore unico e del direttore generale. Sarebbe auspicabile, però, mantenere una società snella, che possa rappresentare la migliore soluzione in termini di efficienza ed economicità nel momento dell’acquisizione, ormai prossima, della gestione del ciclo integrato da parte dell’Ato rifiuti. Diversamente, l’ente d’ambito avrà tutto l’interesse ad adottare soluzioni diverse. Del resto, la nomina del direttore generale dell’Ato rifiuti – che è stata realizzata seguendo puntualmente i dettami di legge e definita dall’Anac (l’autorità nazionale anticorruzione) ineccepibile – è la dimostrazione della volontà di agire nell’esclusivo ed unico interesse dei cittadini e delle comunità della provincia.
Comunicato Stampa – Il Presidente Valentino Tropeano