Nessun passo avanti, per il momento, nella vicenda Menarini Bus di valle Ufita. La riunione di stamattina, al Mimit di Roma, voluta dalle sigle dei sindacati nazionali, presente anche l’amministratore delegato, e proprietario, della fabbrica Vittorio Civitillo, è parsa infatti interlocutoria. In un comunicato stampa, seguito al termine dell’incontro, Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl sottolineano:”Basta con i licenziamenti, si proceda con le assunzioni. E il governo vigili con attenzione”. Secondo la direzione della Menarini Bus, invece, scrivono i sindacati,”il percorso di riorganizzazione procede, seppure con difficoltà”. Mentre allo stabilimento di Bologna Civitillo è in trattativa con Leonardo per l’acquisizione dell’immobile, in quello di Flumeri”si stanno risolvendo i problemi di fornitura e di conseguenza di produzione”.
Anche perché, nella fabbrica irpina, si lavora a scartamento ridotto per la mancanza del materiale necessario a completare gli autobus. Continuano i sindacati: “Per aggredire i nuovi mercati si conta di omologare – hanno detto i Civitillo – un nuovo modello di bus elettrico da otto metri”. Un altro discorso è quello proveniente dall’Oriente. Sempre la direzione ha detto che, con i cinesi della Geely, “è in corso un rapporto di tipo commerciale, che dovrebbe portare alla omologazione di due nuovi modelli Menarini: il metro e i dodici metri intercity”. Non è possibile l’ingresso in società, dicono ancora i Civitillo, perché si starebbe registrando un ritardo “per ragioni geopolitiche di contesto”. Insomma la Cina non è più vicina. Cosa dice il sindacato?
Intanto, nel comunicato stampa, sottolinea come”la situazione produttiva purtroppo ci pare ancora lontana dagli obiettivi prefissati”. E che, a fine anno,”dovranno essere pari a tre Bus giornalieri. Quindi il caso dei licenziamenti, a Bologna e a Flumeri.”Espressa riprovazione – continuano Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Uglm – verso i licenziamenti che stanno colpendo perfino persone con gravi patologie”. E, allo stesso tempo, hanno ribadito”la necessità di procedere con il programma di assunzioni previste”. Quindi chiedono alla MenariniBus che si attribuisca”la responsabilità sociale” e al dicastero a cui è a capo Adolfo Urso una”doverosa attenzione”. Un’altra questione è quella dei percorsi formativi degli operai. I sindacati nazionali pensano che si”debbano completare”. Infine,”pur comprendendo le difficoltà insite nel percorso di ristrutturazione della ex IIA, ora MenariniBus, i sindacati concludono il comunicato stampa con la richiesta di”un coinvolgimento dei lavoratori, chiarezza nelle scelte strategiche e la cessazione degli atti unilaterali di licenziamento”.