Arriva da Graziella Ammaturo, figlia di Antonio, poliziotto ucciso a Napoli il 15 luglio 1982 una dura nota sulla presentazione del volume”I diari segreti di Raffaele Cutolo” di Gianluigi Esposito e Simone Di Meo, in programma domani alla libreria Mondadori di via Fariello, alla presenza della moglie di Cutolo Immacolata Jacone “Non entro nel merito del libro che non ho letto, anche perché non mi aspetto che vengano svelati chissà quali segreti – scrive Graziella Ammaturo- in quanto la storia la conosciamo tutti: si parla di un delinquente assassino che non si è mai pentito e non ha mai rivelato gli orribili segreti di cui è stato protagonista e che hanno distrutto la vita di tante persone e ferito la società civile e l’Italia intera.
Io contesto la scelta del testimonial: questa persona è solo la moglie di un assassino spietato e non ha nulla da insegnarci, non vedo il bisogno di dare spazio e risalto a gente di questa specie, che non ha neanche il pudore di rassegnarsi al destino che hanno scelto e che la storia gli ha consegnato: quello dei perdenti.
Troppe volte purtroppo si pensa che la memoria della società civile sia troppo labile e troppo volte abbiamo assistito in passato a spettacoli indegni, dove ex terroristi salivano in cattedra e si spacciavano per pseudo- intellettuali, ora dobbiamo sopportare anche questo e mi chiedo: perché? Soprattutto in questi tempi bui c’è bisogno di dare ai giovani esempi positivi a cui ispirarsi e da cui trarre insegnamento.
La memoria e il rispetto per le persone uccise e che sono morte per difendere la legalità e la giustizia, come mio padre, ci impongono di non tacere. Basta col tollerare qualunque cosa, questo è eticamente inaccettabile e la società civile ha il dovere di indignarsi e di levare alta la propria voce contro questi spettacoli immorali”