Buona la prima per l’Ariano Folk Festival, alla sua XXIX edizione, tra ritmi, storie e incontri. Nato nel 1996 in un piccolo centro dell’Appennino campano, a 800 metri di altitudine, il festival ha saputo trasformare un territorio di confine in un crocevia di culture, una piazza aperta sul mondo e un laboratorio permanente di comunità. Da quasi trent’anni, l’Ariano Folkfestival è un luogo in cui la musica diventa linguaggio universale, un’esperienza che va oltre i generi e gli stili per raccontare le connessioni invisibili che uniscono le persone da un capo all’altro del pianeta. Il tema dell’edizione 2025, “Radici Comuni”, nasce dall’urgenza di ritrovare ciò che ci tiene insieme. È un invito a riconoscere la bellezza delle nostre differenze, ma anche quel sentire profondo che ci accomuna: la necessità di cantare, ballare, condividere e restare umani. “Radici Comuni” significa che ogni nota è un frammento di memoria collettiva. Ogni strumento porta con sé storie di popoli, migrazioni, speranze. Ogni incontro sul palco e tra il pubblico è un atto di fiducia e di scambio.
Questa sera si prosegue con Ivo Dimchev: (Bulgaria), artista queer irriverente e camaleontico, Ivo Dimchev è tra i nomi più incisivi della scena performativa internazionale, Marco Castello: (Italia), con il suo intreccio di suoni mediterranei, parole intime e groove sincero. Another Taste: (Paesi Bassi), un viaggio tra boogie, funk ‘70s e disco obscure, reinventato per farci ballare come non mai, Psycodrummers: (Italia), il 23 agosto Sowe Solenn, dalla scena francese ai giradischi del Folkstage, Santrofi, dal Ghana, 8 musicisti pronti a celebrare la musica highlife in tutte le sue forme o ancora An Dannsa Dub, band dal vivo dell’anno secondo gli MG Alba Trad Awards con il loro mix ipnotico di musica gaelica e dub elettronico che vibra fino allo stomaco. Il 24 agosto toccherà a Joe Yorke (Regno Unito) con il suo dub fatto di radici forti e suoni autentici, una voce calda, un’anima indipendente, e un percorso che unisce reggae, punk e scena underground britannica, Son Rompe Pera (Messico), Alamedadosoulna (Spagna), dieci musicisti, una missione: farci ballare fino all’ultima nota, con il loro mix festoso e irresistibile, infiammano da anni i palchi di Madrid e del mondo, DJ e attivista del cibo.



