Con l’entrata in vigore della cosiddetta ‘riforma Cartabia’ i notai diventano primi attori nei procedimenti di volontaria giurisdizione. E, così, “i notai diventano alternativi al giudice tutelare quale presidio di legalità”.Scopo della norma è quello di snellire i tempi della giustizia, creando una sorta di “doppio binario“.È uno degli effetti della riforma Cartabia, ed in particolare dell’articolo 21 (Dlgs. 149/2022), entrata anticipatamente in vigore alla fine del mese scorso (inizialmente l’entrata in vigore era fissata al 30 giugno). Scopo della norma è quello di snellire i tempi della giustizia, creando una sorta di “doppio binario“. Nello svolgimento di queste attività il notaio può farsi assistere da consulenti, ed assumere informazioni, “senza formalità, presso il coniuge, i parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo del minore o del soggetto sottoposto a misura di protezione”, o nel caso di beni ereditari, “presso gli altri chiamati e i creditori risultanti dall’inventario, se redatto”.