Per salvare la mozione sul Centro Autismo, durante il consiglio comunale di ieri sera, Antonio Gengaro si è alzato dal suo posto si è fiondato verso i banchi della maggioranza. Per un attimo è sembrato di tornare agli anni ’80, ai tempi dell’Avellino in serie A, quando il capo ultrà Mario Dell’Anno, durante le turbolente trasferte dei Lupi, si fiondava in solitaria nella popolosa curva opposta per ‘discutere’ con i tifosi avversari. Nel caso di Gengaro la discussione riguarda il Centro Autismo di Valle. L’ex candidato sindaco del centrosinistra si era presentato in Aula con una mozione per l’assegnazione del Centro Autismo in comodato d’uso gratuito all’Asl di Avellino: sperava di farla passare all’unanimità, alla fine ci è riuscito, ma non gli hanno reso vita facile.
Si era capito subito, infatti, quando dopo Gengaro ha preso la parola il dirimpettaio del gruppo Davvero, il dottore Elia De Simone: si è detto d’accordo sulla necessità di coinvolgere l’Asl, ma a quella mozione andava aggiunta una precisazione. “Sono più di venti anni che combatto per il problema del Centro Autismo – ha detto De Simone –. E’ una questione che ha fatto grandi passi avanti proprio grazie al lavoro della precedente amministrazione, ma che poi si è fermata a causa dell’interruzione improvvisa della consiliatura. Eravamo in procinto di sottoscrivere una collaborazione con il professore Stefano Vicari per la realizzazione di un progetto dedicato alla diagnosi e alla cura dei soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico e l’utilizzo del Centro Autismo attraverso la collaborazione con una struttura autorizzata e convenzionata con il sistema sanitario nazionale. Considerato che l’Asl per legge è l’unico soggetto pubblico in grado di garantire l’assistenza per tale patologia e che deve organizzare una struttura e impegnare personale altamente qualificato, noi chiediamo (come Gengaro, ndr.) che il consiglio comunale impegni la giunta e l’amministrazione a concedere il comodato d’uso gratuito del Centro per l’Autismo all’Asl di Avellino e a predisporre tutti gli atti finalizzati alla gestione pubblica della struttura specificando nell’accordo che il centro dovrà essere ad uso esclusivo delle persone affette dallo spettro dell’autismo per la diagnosi e la terapia e acquisendo dall’Asl un piano di gestione da approvare in consiglio comunale”.
“Siamo d’accordo con l’aggiunta finale – ha controreplicato Gengaro – ma non capiamo le premesse riferite alla precedente amministrazione comunale, se mi fate capire meglio cosa intendete fare… Intanto noi ribadiamo che l’essenza della nostra mozione è che bisogna dare in comodato gratuito il Centro all’Asl, poi sarà l’Asl ad organizzarsi con le collaborazioni che vuole”. De Simone: “La premessa serve a far capire che il Comune non è stato fermo sul caso del Centro Autismo”… Insomma l’accordo era ad un passo, ma ne è nato comunque un botta e risposta che rischiava di mandare tutto all’aria.
I tentativi di ricucitura sono andati avanti con gli interventi dei consiglieri di opposizione (Amalio Santoro, Antonio Aquino, Nicola Giordano, Rino Genovese) e di maggioranza (Alberto Bilotta, Jessica Tomasetta, Mario Spiniello), ma alla fine è stata necessaria la mediazione del presidente del consiglio comunale Ugo Maggio e della stessa sindaca Laura Nargi, e si è deciso di fare un “time-out”: pausa di riflessione di 10 minuti per consentire ai capigruppo di ragionare insieme e raccogliere queste varie posizioni in una mozione unica. I minuti sono passati ma alla fine si era arrivati alla ripresa dei lavori consiliari con due emendamenti diversi, uno della maggioranza e uno dell’opposizione: c’è voluto lo sprint finale del promotore della mozione, Gengaro, che con la sua ‘irruzione’ tra i banchi della maggioranza ha raggiunto un’intesa in extremis. Grazie ad un balletto di astensioni ‘mirate’ si sono dribblati gli emendamenti e alla fine è stata approvata la mozione bipartisan: il Centro Autismo andrà all’Asl in comodato gratuito e come prevede la legge sarà poi l’Asl a decidere come organizzare le collaborazioni.