È una festa bellissima ad andare in scena in città. Sono passate le 22 quando il bus scoperto con i calciatori dell’Avellino comincia il suo percorso attraverso le strade di Avellino, da viale de Gasperi, il vialone della serie A a piazza Kennedy per poi tornare indietro. I tifosi sono accalcati ovunque da quasi un’ora, con bandiere, striscioni, trombette, cantano a più non posso e l’attesa si carica di mille sensazioni. Sono loro il vero spettacolo, espressione dell’orgoglio della città. Con i bambini che recitano il ruolo da protagonisti. A precedere il bus il corteo dei tifosi storici con bandieroni e cori da stadio, che si prendono la strada e “fanno quasi paura” per il rigore con cui interpretano la loro fede calcistica. Poi, mentre tutti sono ormai in fibrillazione, e si inganna l’attesa intonando cori a più non posso. “Guarda questa curva innamorata” ti entra nella testa, con coreografie di ogni tipo come se davvero si fosse in curva, ecco scendere lungo il viale il bus dei calciatori, con la scritta Napoli City tour ma che importa. Lo si riconosce da lontano e la festa esplode. I calciatori con il pitone Biancolino e D’Agostino mostrano la coppa, esultano insieme ai tifosi, sono emozionati pure loro, fanno video, foto, si godono il loro giorno da eroi. Tra fumogeni e cori, la folla intorno al bus cresce di minuto e minuto, a via Carducci si fa fatica a muoversi con i fumogeni che creano un’atmosfera irreale, come sospesa con il fumo che è ovunque. Proprio come donne, bambini, famiglie vestite di biancoverde che non vedono loro di salutare i Lupi. Non si crede ai propri occhi, guardandosi intorno, è uno spettacolo che restituisce la forza delle comunità, l’energia di una città che ha voglia di far sentire la sua voce. Il bus attraversa le strade cittadine, risale verso lo stadio con i calciatori che quasi non credono ai loro occhi e i tifosi che li scortano, li acclamano, li salutano. L’entusiasmo è ovunque, negli occhi della gente e dei loro eroi. Una serata bella per la città ma che non può cancellare le sue ferite.