Dietro il dramma dei lavoratori Industria Italiana Autobus in Irpinia e di quelli di Termini Imerese in Sicilia ci sono gravi responsabilità dei precedenti governi, della Fiat e dei sindacati. Tutti sapevano che le cessioni a condizioni agevolatissime rappresentavano chiusure mascherate, operazioni pensate unicamente per prendere tempo e per non danneggiare l’immagine e il consenso elettorale dei vari attori chiamati a risolvere le crisi aziendali.
Appena entrato in Parlamento ho denunciato l’assurda cessione dell’Irisbus a Del Rosso, che di suo aveva 50.000 euro. Il vero dramma è che tutti lo sapevano e nessuno lo denunciava. Noi abbiamo avuto il coraggio di cacciare Del Rosso e di dire tutta la verità su IIA, compresi i 5 milioni di euro ricevuti dallo Stato e mai rendicondati.
Gli arresti ai danni dei vertici di Blutec, società che aveva rilevato l’ex stabilimento FIAT di Termini Imerese tra il giubilo del Governo Renzi e dell’allora ministro De Vincenti, e accusata di aver fatto sparire circa 16 milioni di euro di soldi pubblici, dimostrano che Industria Italiana Autobus sta avendo un destino diverso solo grazie al nuovo Governo, che ha messo al centro gli interessi dell’economia italiana e degli operai assicurando un importante controllo pubblico sull’operazione di rilancio.
La mia prima preoccupazione, nonostante le macerie lasciate dal Ministro De Vincenti e dal Partito Democratico, è sempre stata quella di creare le condizioni affinché potesse riprendere la produzione di autobus, sapendo che sarebbe stato possibile farlo solo affidando questo compito a chi produce autobus di mestiere. Con il nuovo Amministratore Delegato Antonio Bene siamo sulla strada giusta, e possiamo finalmente avere la certezza che i 30 milioni di soldi pubblici saranno spesi per il rilancio dello stabilimento in Valle Ufita.
Ora mi auguro che anche la magistratura faccia il proprio corso chiarendo di chi sono le responsabilità di queste crisi aziendali anomale.
Comunicato Stampa