Di Pellegrino Caruso
Il livello intellettuale di Ciriaco De Mita, messo a confronto con quello dei politici attuale, era sicuramente molto più alto. Resta uno dei rappresentanti della politica come fine ragionamento. L’ ho incontrato ogni volta che in città si sono aperti momenti di confronto in dialogo con Massimo Cacciari, per ragionare di politica e giustizia, con Marco Tarquinio e Gianni Festa per ribadire la necessità dell’ impegno dei cattolici in politica, in memoria di Don Michele Grella. Era presente persino quando Giuseppe Conte ha ribadito con Gerardo Bianco la necessita’ di ricordare il suo avversario storico Fiorentino Sullo. Lo ricordo più che novantenne ad un incontro che, con Luciana Castellina, condusse in dialogo con i giovani ” millenials”. I due seniores della politica seppero confrontarsi su pensieri divergenti, ma nel rispetto comune. Un suo limite e’ quello di non aver agevolato fino in fondo la formazione di una classe politica più giovane che potesse subentrare. Gestire il potere fino a tarda età può essere anche un limite. La sua resta una politica della porta accanto, con dei limiti clientelari che vanno superati ma di certo con un legame con il territorio di cui abbiamo bisogno per garantire quel diritto dell’elettore alla richiesta di aiuto ed il relativo dovere del politico di fornire risposte. In giorni in cui sul tavolo diplomatico della trattativa con la Russia, vi sarebbe la proposta di Di Maio, il pensiero va a quando nei giorni della Perestrojka De Mita interagiva con Gorbaciov…Tempi e stature differenti…