200 milioni di euro per la Città dell’Alta Irpinia. È il succo della dichiarazione di intenti firmata stamattina a Nusco dal presidente dell’assemblea del Progetto Pilota Ciriaco De Mita e dal governatore della Campania Vincenzo De Luca. Un’intesa su cui, nei giorni scorsi, si era vociferato in merito a cifra molto più inferiore, intorno ai 100 milioni: «La regione riteneva fossero tanti, mentre io credo che in realtà siano pochi» ha dichiarato scherzando il leader Udc, davanti a una platea composta dai sindaci e rappresentanti dei comuni dell’area (all’appello mancava soltanto il primo cittadini di Calitri Michele Di Maio), tutti i consiglieri regionali irpini, la presidente del Consiglio campano Rosetta D’Amelio, Maurizio Petracca, Carlo Iannace, Vincenzo Alaia. E il presidente della Provincia di Avellino Domenico Gambacorta.
De Luca, con una battuta, ha rilanciato: «Abbiamo accettato per sfinimento». A parte il botta e risposta con siparietto, l’impegno dell’esecutivo regionale è corposo. Nell’elenco dei progetti sviscerati da De Mita c’è l’azienda forestale (alla base dell’accordo politico del 2015 tra Udc e centrosinistra che ha portato il governatore a Palazzo S.Lucia), il distretto turistico e la messa in rete dei beni culturali del territorio in un sistema museale. Le sorgenti altirpine del Calore, del Sele e dell’Ofanto da tutelare guardando al turismo, con quest’ultimo che non può prescindere da interventi sulla stazione sciistica del Laceno e sul versante montano verso Calabritto. Infine, il miglioramento della rete stradale che collega i 25 comuni dell’area. Per Sanità e Scuola, invece, interverranno direttamente i fondi statali per la Strategia Aree Interne
De Luca ha parlato anche di Avellino Rocchetta, Ciclovia dell’AqP. Lioni Grottaminarda. E dei ristori da parte dell’azienda idrica pugliese per la risorsa acqua che viene prelevata in Alta Irpinia. Tutto, come ha sottolineato De Luca, rientra nella più generale politica programmatica di Palazzo S.Lucia, che punta a un riequilibrio delle risorse stanziate per le aree interne rispetto a quelle a favore delle zone costiere.