Duecento miliardi di euro complessivi, quaranta dei quali destinati alle imprese del Sud. Questo è il Patto per il Sud firmato, a Napoli qualche giorno fa tra Banca Intesa San Paolo e Confindustria nazionale. E se non serviranno allo sviluppo definitivo del Mezzogiorno d’Italia, allora probabilmente si può chiudere bottega. “Questa firma-dice Virgilio Caivano, portavoce dei Piccoli Comuni Italiani-è un chiaro segnale da sottovalutare”. Perché è sicuramente”una svolta”. Una visione”strategica” per la crescita del Sud. Che gettano una luce importante,”una sfida su Industria 5.0-continua Caivano-, A.I., internazionalizzazione, sull’utilizzo delle Zes”. Negli ultimi due anni la produzione è in calo, quindi “occorre potenziare gli investimenti per le industrie”. Promuovendo e sollecitando quelle manifatturiere e agricole.
L’intesa firmata a Napoli, che durerà fino al 2028, “luogo simbolico”, per Caivano, dovrà essere implementato anche nelle “zone più fragili e quindi alle zone interne dell’appennino meridionale”. Sarà accolto questo “grido di dolore”? Una intesa tra “sistema bancario, imprese e territori con riduzione dei costi energetici e Zes con investimenti esteri-pensa il coordinatore dei Piccoli Comuni Italiani-” il quale chiede una riflessione sul ruolo, avuto negli anni passati, della Cassa per il Mezzogiorno. “Sostenuta dalla Banca Mondiale è stata all’origine del miracolo economico italiano. Fatto da interventi economici continui e coerenti-sottolinea Virgilio Caivano-e non da spot come il Pnrr”. Quello che ha visto la partecipazione “davvero notevole” di istituzioni internazionali è stato, secondo i Piccoli Comuni, “il più grande e attraente piano di sviluppo regionale del mondo”.
E ricordano “il ruolo fondamentale “svolto da Domenico Menichella, governatore della Banca d’Italia, uomo del sud, della provincia di Foggia,” per il finanziamento di un programma organico di interventi pubblici a favore del Mezzogiorno”. I territori, quindi, sono chiamati “a questa sfida titanica”. Perché “la visione avuta da Sullo, Saraceno, Vanoni, Olivetti, lo stesso Menichella, è di una straordinaria attualità e coerenza”.”Acqua ed energia-conclude Virgilio Caivano-sono le sfide per fare del Sud la punta avanzata del futuro europeo nel Mediterraneo. Il tempo dell’attesa e delle deleghe è scaduto. Perciò Svegliati Sud”.