Inizia una settimana di passione per il Comune di Avellino, e non solo al livello politico: sarà la settimana della verifica di maggioranza e anche la settimana entro la quale potrebbero arrivare i primi rinvii a giudizio dell’inchiesta Dolce Vita. E inevitabilmente le due situazioni sono strettamente interconnesse: molti degli indagati per i quali la Procura di Avellino potrebbe richiedere il processo sono coinvolti nelle sorti politiche della maggioranza consiliare. Un nome su tutti: Gianluca Festa. L’ex sindaco di Avellino è anche il capo politico di due dei quattro gruppi consiliari che compongono la maggioranza guidata dalla sindaca Laura Nargi. E a lui fanno riferimento sette dei nove assessori presenti in giunta. Fino a pochi giorni fa il totale dei consiglieri comunali provenienti dalle sue due liste Davvero e W la Libertà era 16: oggi, dopo le defezioni di 4 consiglieri che hanno costituito un gruppo indipendente (Nicole Mazzeo, Michele Lombardi, Antonio Cosmo e Vincenzo Picariello) e di un consigliere, Guido D’Avanzo, che ha aderito al gruppo della sindaca Siamo Avellino, è sceso a quota 11.
Da qui la necessità di una verifica di maggioranza per riequilibrare i rapporti di forza. Un riequilibrio che deve necessariamente prevedere anche le nomine dei vertici delle aziende Partecipate del Comune di Avellino: su tutte Acs e Piano di Zona. Nel primo caso si tratta della Partecipata che gestisce il servizio di controllo dei parcheggi a pagamento, nel secondo del Consorzio che gestisce i servizi sociali nella città capoluogo e nei Comuni limitrofi. Sia il presidente del consiglio di amministrazione del Piano di Zona che l’amministratore unico di Acs hanno presentato le proprie dimissioni, e nonostante siano passati mesi non sono stati ancora sostituiti (per il PdZ stiamo aspettando addirittura da gennaio).