Una giornata particolare…avrebbe detto Ettore Scola.
Montefredane ha vissuto momenti di altissimo livello nel corso di un dibattito storico – culturale grazie alla Giornate Nazionali dei Castelli che hanno visto il vivace centro della Valle del Sabato quale sede di un Convegno di estremo interesse.
Il Castello di Montefredane, il cui recupero fu fortemente voluto dall’indimenticato sindaco Carmine Troncone , del vice sindaco Antonio De Gisi e sotto la spinta di Peppino Pisano, giornalista e poeta raffinatissimo, e’ stato al centro di un interessante contributo del prof. Francesco Barra, emerito di Storia Moderna all’Università di Salerno.
L’incastellamento di Montefredane è stato proposto attraverso una cornice storico-sociologoca che getta nuova, originale luce sulle vicende che hanno caratterizzato la vita dei quella comunità.
Acquisizioni di prima mano che preludono a nuovi approfondimenti dell’illustre studioso
Gli architetti Francesco Bove e Giuseppe De Pascale hanno proposto una lettura in chiave comparativa della nostre strutture urbanistiche con analoghi contesti urbanistici italiani (nell’intervento di Bove anche europei).
L’arch. Paolo Mascilli Migliorini dopo una dotta e analitica carrellata sullo sviluppo storico dell’area della Valle del Sabato si è spostato sul piano della concretezza realizzatrice proponendo un consorzio di comuni in grado di realizzare i presupposti di un effettivo rilancio di quest’area ricca di risorse.
Nel suo intervento il sindaco avv. CiroAquino si è detto disponibile a quanto possa rilanciare Montefredane, la sua storia, il suo Castello. “Bisogna puntare sulle risorse del territorio in termini di produzione di qualità come il nostro fiano e sulle testimonianze storico-architettoniche che ne rappresentano l’eredità ” ha detto Aquino.
Notevole il lavoro organizzativo dell’arch.Luigi
Maglio, grande realizzatore di queste giornate campane dei Castelli.
Anche il sindaco di Summonte , Ivo Capone ha auspicato esiti concreti sul piano della promozione del territorio della spinta propulsiva di queste giornate.
Degna conclusione della corposa parentesi montefredanese un momento musicale nella Chiesa Parrocchiale di Montefredane.
Alla tastiera dell’organo “ritrovato” il maestro Maurizio Severino, organista del Duomo di Avellino (di qualche settimana fa la sua pregevole performance nella Basilica di San Pietro in Vaticano).
Severino ha proposto brani del grande barocco organistico europeo da Zipoli a Bach ed Handel offrendo, come di consueto, una lettura smagliante e filologicamente puntuale.
E in musica si è conclusa una mattinata di alto profilo culturale che registra,tra l’altro, proposte concrete da approfondire ulteriormente.
Annamaria Petruzzi