L’Irpinia protagonista della trentacinquesima edizione di Osterie d’Italia, capace di raccontare la ristorazione italiana più autentica e di qualità attraverso le visite e le recensioni di più di 250 collaboratori sparsi in tutta Italia, una rete fitta e capillare di appassionati che visitano in anonimato tantissimi locali. La trentacinquesima edizione della guida che recensisce più di 1900 locali segnalati per la cucina territoriale, la selezione degli ingredienti e l’accoglienza genuina sottolinea come l’identità dell’osteria continua a evolvere al passo con i tempi ma si mantiene forte ed è scelta da sempre più giovani cuochi e ristoratori per le loro nuove aperture, anche in forme alternative.
1917 sono i locali segnalati nell’edizione 2025, presentata oggi al Teatro Strehler di Milano: accanto alle osterie, ai ristoranti, alle enoteche con cucina e agli agriturismi, la novità è rappresentata dalla sezione chiamata Locali Quotidiani, che raggruppa tutte quelle tipologie ristorative alternative come pastifici, pub, enoteche e gastronomie le cui caratteristiche, in primis l’attenzione e l’aderenza al territorio, la selezione di materie prime e un particolare stile di accoglienza attento alla convivialità, rientrano a tutti gli effetti nell’idea di osteria così come raccontata da Osterie d’Italia. Questa nuova sezione, che si trova in fondo alla guida, ha largamente contribuito al numero di nuovi indirizzi inseriti nella guida poiché da soli i Locali Quotidiani sono 134, che andando a sommarsi a tutte le altre novità fa lievitare a 460 i nuovi ingressi, a testimonianza di un settore che continua a crescere e rinnovarsi.
Dei 1917 locali segnalati nella guida, sono 324 i locali premiati con il massimo riconoscimento della Chiocciola, assegnato alle insegne che si contraddistinguono per l’eccellente proposta e per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con i valori di Slow Food.
Guardando alle regioni, quelle con più osterie segnalate sono il Piemonte (178), e subito dietro Campania (172) e Toscana (164), con un trend abbastanza simile nel numero delle Chiocciole che vede la Campania con 39 locali chiocciolati, tra questi 9 in Irpinia, tutti con una tradizione ben consolidata, da Zia Pasqualina ad Atripalda a La Pignata ad Ariano, il Piemonte con 29 e la Toscana con 27.
Prosegue inoltre la segnalazione di quelle realtà gastronomiche regionali uniche raccolte negli inserti, che si individuano facilmente nella Guida grazie alle pagine rosa in cui sono raccolte, al termine di ogni sezione regionale: accanto alle piadinerie romagnole, i fornelli pugliesi, i farinotti liguri e tanti altri, nella trentacinquesima edizione fa il suo ingresso l’inserto delle migliori pizze al padellino a Torino.
A prendere forma un omaggio alle osterie “luoghi autentici e accoglienti, sono luoghi di pace diversi da tutti gli altri e noi faremo di tutto per tutelarli” ha detto Carlo Bogliotti, amministratore delegato di Slow Food Editore, aprendo la presentazione al Teatro Strehler di Milano. E ha poi aggiunto che “per il terzo anno consecutivo la guida si conferma un vero e proprio best seller superando la guida Michelin nelle vendite in libreria”. Chiara Cauda, direttore editoriale della casa editrice, ha parlato con emozione della fortuna di aver ereditato Osterie “tesoro che siamo chiamati a custodire. Osterie è la storia, il cuore, il pilastro della nostra casa editrice che nasce con la guida ai vini e la guida alle Osterie. E anche oggi Osterie continua a narrare, raccontare, proprio come scrisse Antonio D’Orrico sulla Lettura in occasione del ventennale: Leggete questo sussidiario come se fosse un romanzo.
«Il futuro è anche qui, in osteria, dove ostesse, osti, cuoche e cuochi e il preziosissimo personale di sala esprimono non solo un’altra idea di ristorazione, ma di mondo», ha detto Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. «Un’idea di mondo in cui si governa il cambiamento nel quotidiano con le scelte su approvvigionamento, stagionalità, filiera corta, su una ricerca in cucina non leziosa, sulle condizioni di lavoro dei collaboratori, sul modo di accogliere e far sentire gli ospiti a casa. Così come anche adottando pratiche che riducono lo spreco, rifiutano l’usa e getta, valorizzano gli scarti e i cibi cosiddetti umili. Scelte che educano a tavola e in cucina. Ci dimostrano orgogliosamente, ogni giorno, che il convivio è bellezza. E dove c’è bellezza si vive meglio».
«Vorrei portare, in questa festa che mi vede presente sin dalla prima edizione, e alla quale tengo molto”, ha aggiunto al termine della giornata Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, rivolgendosi agli osti presenti a Teatro “un elemento di riflessione e di condivisione riguardo a un fatto che ha caratterizzato l’anno appena trascorso in maniera molto drammatica: la mancanza di camerieri e aiuto cuochi. La situazione in alcuni casi è talmente grave che molti locali sono costretti a rinunciare a turni di lavoro. L’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo intende portare avanti una piccola scuola per lavoratori emigrati che vogliono inserirsi nel campo della ristorazione. La scuola ne seguirà la formazione e anche l’inserimento. Chiedo a tutti voi la disponibilità ad accogliere in questo processo formativo questi giovani e trasmettere i saperi e la capacità di accoglienza di cui siete capaci. Voi siete l’orgoglio del nostro paese e per continuare a esserlo abbiamo il dovere di trasmettere il nostro sapere a chi vuole e può essere un aiuto straordinario».
Campania | 39 Chiocciole
La Pignata – Ariano Irpino (AV)
Valleverde Zi’ Pasqualina – Atripalda (AV)
‘A Luna Rossa – Bellona (CE)
Pepe in Grani – Caiazzo (CE) inserto
Tre Sorelle – Casal Velino (SA)
La Pietra Azzurra – Caselle in Pittari (SA) inserto
Gli Scacchi – Caserta (CE)
I Masanielli – Caserta (CE) inserto
Viva lo Re – Ercolano (NA)
Fontana Madonna – Frigento (AV)
La Pergola – Gesualdo (AV)
Fenesta Verde – Giugliano in Campania (NA)
La Marchesella – Giugliano in Campania (NA)
Il Focolare – Isola d’Ischia (NA)
La Torre – Massa Lubrense (NA)
Lo Stuzzichino – Massa Lubrense (NA)
Antica Trattoria Di Pietro – Melito Irpino (AV)
I Santi – Mercogliano (AV)
Esperia Osteria Flegrea – Monte di Procida (NA)
Da Donato – Napoli (NA)
La Chitarra – Napoli (NA)
La Notizia – Napoli (NA) inserto
Osteria Mediterranea – Napoli (NA)
Taverna a Santa Chiara – Napoli (NA)
O’ Ca Bistrò – Nocera Inferiore (SA)
Famiglia Principe 1968 – Nocera Superiore (SA)
Osteria del Gallo e della Volpe – Ospedaletto d’Alpinolo (AV)
Perbacco – Pisciotta (SA)
Abraxas – Pozzuoli (NA)
La Ripa – Rocca San Felice (AV)
La Pietra Azzurra-Vallo di Diano – Sala Consilina (SA) inserto
Francesco e Salvatore Salvo – San Giorgio a Cremano (NA) inserto
La Locanda della Luna – San Giorgio del Sannio (BN)
‘E Curti – Sant’Anastasia (NA)
‘O Romano – Sarno (SA)
Osteria dei Briganti – Scampitella (AV)
La Lanterna – Somma Vesuviana (NA)
Da Addolorata – Torre Orsaia (SA)
La Piazzetta – Valle dell’Angelo (SA)