In data odierna è stato depositato il nostro ricorso alla Corte Europea dei diritti umani. Il coordinamento Tuteliamo i nostri figli ha ritenuto necessario agire in questa direzione, scegliendo la collaborazione di Aivec (associazione italiana vittime emergenza covid) nella persona dell’Avv. Enrico Cataldo e dell’avvocato Rocco Cantelmo.
“Per il coordinamento” spiega Lia Gialanella, fondatrice del movimento che oggi conta circa 50000 iscritti su gruppi facebook campani, “il ricorso in corte europea è stato necessario per sollevare una questione analitica di più ampio raggio sul diritto alla vita e alla salute di tutto l’indotto scolastico. Banalizzare la questione sulle posizioni, ormai ampiamente inflazionate, dell’essere si dad o no dad, è diventato estremamente riduttivo ed eticamente insostenibile”.
“Il momento storico non ha precedenti giuridici e statistici fondati”, continua “questo bombardamento di ricorsi avversi le ordinanze regionali e sindacali è una mancanza di rispetto verso chi, nonostante la drammatica contingenza del momento, sta provando a governarci e a preservare la nostra salute, in particolare quella dei nostri figli”.
La posizione del coordinamento Tuteliamo i nostri figli resta apolitica, ma vicina alle decisioni delle parti politiche votate dal popolo e operanti in qualità di responsabili della salute cittadina, auspicando che il nuovo governo valuti la questione indotto scolastico come indotto di vite da preservare e non solo come volano economico, perché sarebbe un errore umanamente imperdonabile!
Gli admins del coordinamento regionale Tuteliamo i nostri figli.