Dalle imprese di un fiore alle stranezze di un albero piantato in un giardino, che non lascia cadere i suoi frutti, dall’avventura di due famosi gas della chimica al punto di vista di un antico abitante di foreste. È ”Un’ora a Teatro”, lo spettacolo con Erri De Luca e l’attrice Sabrina Knaflitz che si fa racconto a due voci. Lo spettacolo sarà di scena al Teatro di Lacedonia, martedi 24 gennaio alle 21.30. A prendere forma un testo scritto dallo scrittore, poeta e attivista napoletano e interpretato sul palcoscenico come se fosse un racconto a due voci dallo stesso De Luca assieme all’attrice. E’ la stessa Sabrina Knaflitz a ricordare come “Dopo aver recitato un “Riccardo III” diretto da Alessandro Gassmann, ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Erri De Luca che era venuto ad assistere allo spettacolo. Da allora è nata un’amicizia. In tempi recenti ci siamo rivisti. Lui mi ha ascoltato e poi mi ha detto: “Guarda, ho scritto una cosa per noi due”. È davvero un grande onore partecipare a un progetto di un grande scrittore e di una grande persona come lui. Non potevo che rispondere di sì… Durante lo spettacolo – continua la Knaflitz – ci siamo io, lui, un leggio, due sedie e un tavolino. Niente musica. A riempire la scena solo parole e pensieri. Pensieri alti su cui riflettere e con cui confrontarsi tutti assieme. E a vedere la reazione al debutto, posso assicurare che Erri con i suoi scritti riesce a creare un’empatia davvero speciale con il pubblico. D’altronde, i suoi pensieri, lucidi e profondi, sono come frecce. Ti catturano. Tutti noi, ma soprattutto i giovani, abbiamo bisogno di una coscienza, di ideologie, di pensieri precisi anche su temi importanti come quelli che lui riesce ad esprimere con la sua penna così fina”. Non ha dubbi Knaflitz“in un momento così difficile per il teatro, la libertà che abbiamo io e lui di recitare rappresenta un’opportunità impagabile, oltre che imperdibile.
Naturalmente c’è molto delle passioni di Erri – conclude l’attrice – si parla di natura, di fiori, di montagna, di come ci si salva dalle valanghe, di animali nella foresta, di gas nella chimica, di poesia napoletana, di immigrati. Grandi protagoniste le donne. Donne importanti, intelligenti, indipendenti, che hanno lasciato un segno”
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