“La corruzione impoverisce tutta la comunità, condiziona ciascuno di noi nel quotidiano. Ogni euro che viene spostato con le mazzette non può essere investito nella manutenzione delle strade pubbliche o per potenziare la sanità. Ecco perchè noi cittadini dobbiamo vigilare perchè non succeda”. E’ un appello alla società civile a mantenere alta la guardia sui moderni fenomeni corruttivi e collusivi quello lanciato da Francesca Rispoli, copresidente di Libera in occasione della Giornata di formazione promossa da Libera Campania in collaborazione con il liceo scientifico Mancini nell’anniversario del sisma dell’80 su “Desiderio e diritto di sapere: la scuola come esercizio di anticorruzione a 44 anni dal terremoto dell’Irpinia”.
“Oggi più che mai – spiega Rispoli – è fondamentale riconoscere le nuove forme di corruzione, profondamente diverse da quelle che hanno caratterizzato la stagione del doposisma e Tangentopoli ma che portano avanti lo stesso scellerato progetto di speculazione sui fondi pubblici. Tutto questo, in un’epoca di vacche magre, in cui le risorse disponibili sono sempre meno, con tagli ai fondi pubblici destinati a istruzione, sanità o trasporti. Ogni tangente che viene pagata diminuisce la qualità della nostra vita perchè riduce la spesa pubblica destinata a settori cruciali per lo sviluppo del paese. il rischio è che, essendo meno visibile, la corruzione sia sottovalutata e si finisca con il credere che ha a che fare solo con soggetti economici. Mentre non è così”. Ribadisce la necessità di “Strumenti attraverso i quali i cittadini siano messi nelle condizioni di conoscere come sono spesi i fondi pubblici. C’è bisogno di un controllo dal basso, di un monitoraggio civico da parte della cittadinanza, di fare pressioni sulle amministrazioni ed enti pubblici perché garantiscano trasparenza ed accesso agli atti. Un discorso che è ancora più forte per gli insegnanti che devono formare gli studenti e quindi gli elettori di domani”. Inevitabile il riferimento ai fondi del Pnrr “Da tempo denunciamo l’importanza di un aggiornamento costante di questi fondi. Essendo breve il lasso di tempo nel quale questi soldi vanno spesi, per non essere perduti, il rischio che vengano commessi illeciti è più alto. Oggi, più che mai c’è bisogno di un’azione culturale e di sistemi di controllo seri. Ma c’è anche bisogno di una legge che regoli il conflitto di interessi. E’ triste dover constatare che ci sono voluti venti anni per avere una legge contro la corruzione come la Severino”. Ricorda come sia cambiato anche il sistema di scambio nella corruzione “agli appalti e alle assunzioni si affiancano le consulenze assegnate dagli enti”
Anna Garofalo, referente Libera Campania, spiega come “Questa giornata di riflessione nasce dall’attenzione al tema da parte dei docenti di Libera Territoriale. Parlare di corruzione a 44 anni dal sisma si carica di un valore forte. La riteniamo ancora un elemento fortemente pericoloso perché non ci consente di attaccare in maniera diretta le mafie, rappresenta quella zona grigia che porta avanti affari con la criminalità. Il riferimento è a quelle corruzioni che partono dall’informazione, dalla parola, dai rapporti tra le persone. Siamo convinti che sia necessario educare fin da piccoli alla responsabilità del rispetto delle leggi, promuovere nei giovani una coscienza etica, se vogliamo che le nostre comunità lavorino per il bene comune e non siano vittime di interessi di parte. E’ una riflessione che lasciamo ai docenti, chiamati a promuoverla attraverso attività laboratoriali molteplici”